Giovani, integrazione, Europa e Mediterraneo ma anche un nuovo modello economico ispirato dal volontariato e dalla cittadinanza attiva: sono questi i temi emersi nel corso della tavola rotonda dal titolo "Dall'unità nazionale all'Europa dei popoli", organizzata da ANPAS in partnership con CELIVO, per riflettere sul ruolo storico del volontariato come promotore della cittadinanza attiva e nel processo di integrazione europea. 

Tanti gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata di sabato 15 ottobre nel Palazzo Ducale di Genova, a partire da quello di Stefano Tabò, Presidente del CSV di Genova che ha evidenziato come "il volontariato sia un modo d'essere in grado di fertilizzare mondi aridi», a cui è seguito quello del Presidente di ANPAS Liguria Dino Ardoino che ha sottolineato: "l'approccio concreto ed il ruolo di precursore del volontariato rispetto alla realtà sociale».
Il responsabile nazionale della formazione di ANPAS si è invece soffermato sull'esperienza delle Pubbliche Assistenze "che può contribuire - ha detto - alla coesione dei popoli d'Europa e all'affermazione di un nuovo modello di economia. Le Pubbliche Assistenze sono infatti un'esperienza strutturata, economicamente rilevante, che ha portato benessere economico nel Paese".
Knut Fleckenstein, presidente di SAMI (Samaritan International) e Renzo Razzano, Vicepresidente di CEV (Centro Europeo Volontariato) hanno sottolineato come l'Europa necessita di volontari per restare viva, perché l'Europa vive delle diversità, non solo degli Stati che la compongono, ma anche di culture e di generazioni.
In merito al futuro del modello di sviluppo europeo, Luca Jahier, Presidente del III Gruppo del CESE Comitato Economico e Sociale Europeo, ha ricordato gli investimenti dei paesi emergenti, come l'India, la Cina o il Brasile nella ricerca e nei sistemi educativi. "Le nostre società in Europa stanno vivendo un rapidissimo cambiamento: da società produttive a società di anziani. Siamo in un punto di non ritorno per il nostro sistema: meno soldi, più austerità, più rischio, più necessità di innovazione. Il volontariato è uno dei soggetti capaci di sostenere il rischio».

Le conclusioni sono state affidate al Presidente nazionale di ANPAS Fausto Casini che ha dichiarato: "In quanto associazione di volontariato dobbiamo avere il coraggio di essere seme di cambiamento, per un futuro di accoglienza e sostenibilità. La crisi evidenzia infatti un bisogno di mediazione culturale, linguistica e tecnologica, del quale possono farsi carico le giovani generazioni".

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