E’ stato presentato in settimana a Roma il Rapporto 2015 dell’ONDS, l’Osservatorio Nazionale sul Disagio e sulla Solidarietà nelle Stazioni Italiane. (Scopri di più su: http://irisnetwork.it/2016/07/rapporto-onds-2015/)

Il Rapporto restituisce una fotografia delle attività sociali svolte nei 15 Help Center (lo scorso aprile con Trieste divenuti 16) all’interno delle stazioni ferroviarie distribuite sul territorio italiano.

Sono state 21.292 le persone “senza fissa dimora” che si sono rivolte agli Help Center nel 2015, 11% in più rispetto al 2014. Un numero che rappresenta il 40% della popolazione senza dimora censita dall’ISTAT, una percentuale che nel Rapporto ONDS del 2011 era al 20% e ora, dopo 5 anni di crisi, è arrivata al 25%. Di questi, 9.135 si sono rivolti ad un Help Center di stazione per la prima volta nella vita. Numeri impressionanti che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche italiani che la crisi economica sta spingendo sotto la soglia della povertà.

Gli Help Center, insieme agli altri centri di accoglienza occupano circa 15.500 mq di spazi all’interno di grandi e medie stazioni, messi a disposizione in comodato d’uso gratuito da Ferrovie dello Stato a comuni e associazioni.
Ricordiamo inoltre il caso studio “Poveri estremi: un’analisi sui dati dell’Ossevatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane”, curato da Eleonora Romano (ONDS), pubblicato sulla rivista Impresa Sociale.

E anche “ONDS: strumenti di welfare e di analisi della povertà estrema”, sempre di Eleonora Romano per la rivista Welfare Oggi.

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