Un’applicazione mobile e web attraverso la quale il disabile motorio può acquistare guide turistiche specifiche per le proprie esigenze: è Bircle, il progetto che punta a creare un Paese più accessibile.

Questa settimana la nostra Storie di Cooperazione è dedicata a Bircle, un progetto nato da un’idea di Andrea Landini e Marcello Coppa, esperti di comunicazione strategica, corporate social responsibility e branding, Daniela Runchi (voce di questa intervista) e Giuditta Bianca Lurà.

Come Recyproco e FifthElement – due startup che abbiamo avuto il piacere di ospitare su OpenUp – anche Bircle è stata una delle 10 vincitrici di Changemakers for Expo Milano 2015, un progetto Expo Milano 2015 e Telecom Italia, “powered by” Make a Cube, il primo incubatore italiano specializzato in imprese ad alto valore ambientale e sociale.

Per capire meglio di cosa si tratta, vi lasciamo alle parole di Daniela e vi invitiamo a visitare i profili social di Bircle, su Facebook e su Twitter!

1. Bircle è un’app mobile e web attraverso la quale il disabile motorio può acquistare guide turistiche specifiche per le proprie esigenze. Come nasce l’idea?

Bircle nasce dalla consapevolezza che se da un lato l’Italia è una delle mete turistiche più ambite al mondo, dall’altro per una persona con problemi di mobilità le possibilità di viaggiare sono solamente una su sei. E questo non solo a causa delle barriere architettoniche, ma anche delle barriere informative: non sapere con certezza quali luoghi saranno accessibili e se e come sarà possibile spostarsi rende ogni viaggio più difficile. Per questo abbiamo pensato a Bircle, uno store di guide turistiche accessibili.

2. Di fatto, il prodotto sta a cavallo tra due dei settori più dinamici di questi anni: il turismo e i media sociali. Il collante di questi due aspetti è l’accessibilità. Vi va di spiegarci meglio la funzionalità di questo prodotto?

Bircle è un’applicazione web e mobile. La parte app è dedicata all’acquisto e alla fruizione delle guide, che possono essere sia di contenuto tematico (ad esempio, “Le cantine del Chianti accessibili”) o geografico – il prino percorso che abbiamo sviluppato è incentrato sul centro di Milano, dove abbiamo sede. La parte web, invece, ha due aspetti: da un lato la piattaforma per la creazione delle guide, che viene fatta dagli utenti che vogliono condividere i propri percorsi e che possono trovare nella vendita delle guide – quando non scelgono di condifìviderle gratuitamente – una fonte di entrata: pensiamo ad esempio alle associazioni o alle Onlus. Sulla piattaforma web ci sarà poi un’open map dove confluiscono tutti i dati sull’accessibilità dei luoghi contenuti nelle guide: questa è accessibile a tutti, e chiunque può aggiungere la valutazione dell’accessibilità di un luogo da proprio smartphone.

La classificazione dell’accessibilità – che per noi è fondamentale – avviene con criteri precisi in base alla tipologia di luogo e alle esigenze della persona: luoghi interni ed esterni hanno parametri di valutazione diversi, così come ristorati o musei; allo stesso modo ci sono valutazioni specifiche per una persona con una carrozzina che si muove autonomamente, o con un accompagnatore, o ancora una persona a mobilità ridotta, come una persona anziana o una persona con il bastone.

3. Altro aspetto molto importante è la modalità di redazione dei contenuti, attraverso il crowdsourcing. Modalità ottimizzata, poi, grazie al fact checking delle notizie proposte. Quanto è fondamentale questo aspetto per la cura dei contenuti e il mantenimento della loro qualità/veridicità?

Moltissimo! Uno dei problemi principali delle informazioni che si trovano oggi in rete riguardo all’accessibilità è proprio la scarsa affidabilità o la poca chiarezza dei parametri presi in considerazione per definire il livello di accessibilità di un luogo. L’essere affidabili per noi è fondamentale: per questo realizziamo personalmente i primi percorsi, dopo di che provvederemo ad accreditare i creatori di contenuti. Inoltre rendiamo disponibili i parametri che consideriamo nelle nostre valutazione, e aggiungiamo delle foto per far sì che ciascuno possa fare una valutazione personale delle caratteristiche di ogni luogo.

4. Progetti per il futuro? Upgrade della piattaforma o altro…

Al momento stiamo sviluppando la piattaforma e e lavorando a nuovi itinerari su Milano e sulle altri principali città italiane. Dopo Changemakers, siamo pronti ad affrontare le sfide di Expo e a procedere poi rivolgendoci all’estero. A brevissimo sarà on line il sito Bircle, dopo la landing page su www.bircle.co

Daniela Runchi

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