Chiusa XI edizione Premio Socialis. Record di partecipanti per l’undicesima edizione del Premio Socialis: presentati alla stampa in Campidoglio gli autori delle tre migliori tesi di laurea su Responsabilità sociale e sviluppo sostenibile del 2013. Nell’occasione è stato proposto un inedito "Decalogo per fare CSR".

Roma. La Corporate Social Responsibility è un comparto economico da oltre un miliardo di euro l’anno, e può crescere ancora. Secondo l’ultimo Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia, curato dall’Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione in collaborazione con SWG, i 2/3 delle imprese italiane con più di 100 dipendenti hanno intenzione di inserire la dimensione etica nel proprio DNA. Quasi metà delle nostre aziende si è già dotata di un codice etico e il 36% di quelle sprovviste sta lavorando per metterlo in funzione. Un’azienda su tre, d’altra parte, si dichiara interessata ad un’immediata attuazione interna della responsabilità sociale, con una serie di servizi volti a migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti (33,8%). Il 44,4% delle aziende contattate ha infatti dichiarato che la CSR può essere un validissimo strumento per rafforzare il rapporto con i dipendenti.

Sono questi in sintesi alcuni dati discussi alla Sala Pietro da Cortona in Campidoglio, nel corso della cerimonia di premiazione della XI edizione del Premio Socialis, dedicato alle migliori tesi di laurea italiane su CSR e sviluppo sostenibile, organizzato da Errepi Comunicazione con la partecipazione di rappresentanti di imprese come Dompé, Novartis, Pfizer, Sanofi Pasteur MSD, Telecom Italia, Terna e di enti come ADI-Associazione per il Design Industriale, Lega del Filo d'Oro, Manager Italia Roma e Uman Foundation.

E un’ulteriore conferma della crescita del comparto viene dal record di tesi partecipanti a questa edizione del Premio Socialis (oltre 90 lavori pervenuti da tutta Italia), ma anche dall’incremento dei corsi di CSR nelle università (+12% rispetto all'anno accademico precedente), che testimoniano come la pratica della responsabilità sociale sia sempre più considerato strumento necessario all'odierno mondo del lavoro.

"Non sono ancora abbastanza le aziende a credere nella relazione 'più crisi = più CSR', ovvero a riconoscere la necessità che l’attuale congiuntura negativa debba tradursi in un cambiamento dei canoni etici del fare impresa - ha spiegato Roberto Orsi, Presidente di Errepi Comunicazione e Direttore dell'Osservatorio Socialis -. Ma è proprio sulla consapevolezza diffusa e sugli strumenti manageriali e culturali da adottare che si può e si deve fare di più. Per questo ci impegneremo per promuovere e mantenere un rapporto costante tra i serbatoi di saperi delle nostre università e il trend di crescita di un nuovo modo di stare sul mercato".

Tra gli elementi di freno allo sviluppo definitivo di una responsabilità sociale delle aziende, l'indagine dell'Osservatorio Socialis segnala che il 43,2% delle aziende individua la mancanza di ritorni immediati e di incentivi fiscali, seguiti dall'assenza di una vera e propria cultura manageriale (31,1%).

I benefici però sono evidenti ed è per questo che l’Osservatorio Socialis ha proposto alle imprese italiane di adottare, nei propri piani operativi e programmatici, un inedito "Decalogo per fare CSR", diffuso in occasione della chiusura dell’XI edizione del Premio e rintracciabile sulla pagina Facebook e sul sito www.osservatoriosocialis.it .

Ad aggiudicarsi il Premio Socialis 2013 sono state le tesi di laurea “Logiche di CSR nelle scelte di delocalizzazione delle imprese italiane in Cina”, di Luca Attardi, laureatosi all’ateneo romano di Tor Vergata; Giulia Cavedon, che si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università Bocconi di Milano con la tesi “La moda "Made in Italy": non solamente estetica ma esigenza di sostenibilità, tra tutela dell'ambiente e del consumatore”. Chiude la terna dei vincitori la tesi di Matteo Nespolo, "La gestione dell'impresa oltre il profitto: socialità, responsabilità, sostenibilità", presentata presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.


DECALOGO PER FARE CSR

Di seguito il decalogo di CSR presentato in conferenza stampa:

1. PRENDERE COSCIENZA

I manager devono innanzitutto partire dall’assunto che l’etica aiuta a stare sul mercato, rinvigorisce la reputazione dell’impresa e ne incrementa l’immagine positiva. Poi deve comunicare e trasmettere ai propri dipendenti la nuova centralità del perseguimento di obiettivi etici d’impresa

2. INDAGARE L’ETICA VIGENTE

Preliminarmente ad ogni azione di pianificazione, occorre effettuare un’indagine interna. E’ indispensabile conoscere sia il sistema valoriale intrinseco dell’azienda quanto quello condiviso all’interno del proprio settore produttivo

3. ASCOLTARE IL TERRITORIO E IL MERCATO

"Da produci e vendi ad ascolta e rispondi". Bisogna interagire positivamente con territorio e mercato per cercare sinergie, connessioni (o eventuali conflitti da dirimere) tra perseguimento dell’interesse aziendale ed interesse collettivo e locale

4. IMPEGNARSI ED ESSERE COERENTI

Il management deve mantenere lo stesso impegno e la stessa coerenza durante tutte le fasi di sviluppo e applicazione della mission di CSR. La meta è il successo sociale, in linea con gli obiettivi aziendali dell’efficacia e dell’efficienza

5. CONDIVIDERE A TUTTI I LIVELLI

Una volta introdotto il nuovo sistema di valori, la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi sociali prefissati deve essere presa in carico collettivamente da tutta l’azienda, che si impegna a rispettare un diverso modus operandi a tutti i livelli

6. INTEGRARE TOTALMENTE PIANI E STRUMENTI AZIENDALI

La visione etica dell’impresa prevede l’integrazione di tutti i piani e gli strumenti, operativi e metodologici, al fine di raggiungere il bilanciamento tra obiettivi di business e obiettivi sociali d'impresa

7. FORMARE E COINVOLGERE IL PERSONALE

Il coinvolgimento dei dipendenti deve prevedere specifiche esperienze di formazione e informazione, al fine anche di potenziare le capacità dell’impresa di mantenere e attrarre personale qualificato e accrescerne la motivazione

8. ATTUARE E MISURARE

Vuol dire predisporre sistemi operativi di attuazione, misurazione e verifica dei piani di CSR. Occorre inoltre valutare, periodicamente, la consonanza tra strumenti, obiettivi e risultati dei comportamenti responsabili

9. COMUNICARE E INFORMARE

E’ necessario introdurre criteri e strumenti specifici per la comunicazione della CSR, sia verso l'esterno che verso l'interno, in modo da accrescere le ricadute positive dell'approccio socialmente responsabile

10. PROMUOVERE L'IMPEGNO SOCIALE

La responsabilità sociale è un valore da condividere e da promuovere attraverso la ricerca di momenti di confronto tra l'impresa, le università, le istituzioni e il mondo del non profit.


PREMIO SOCIALIS, LA CSR CRESCE NELLE UNIVERSITA’ ITALIANE: RECORD DI TESI NEL 2013

Le più di 90 tesi di laurea concorrenti, giunte dagli atenei di tutta la Penisola, rappresentano infatti il record assoluto dell’iniziativa e testimoniano il patrimonio di studi, interesse, consapevolezza diffusa che l’etica d’impresa, anno dopo anno, sta costruendo nel mondo accademico italiano.

In un panorama qualitativamente alto e ampio per punti di vista e temi trattati, ad aggiudicarsi il Premio Socialis 2013 sono state le tesi di laurea “Logiche di CSR nelle scelte di delocalizzazione delle imprese italiane in Cina”, di Luca Attardi, laureatosi all’ateneo romano di Tor Vergata; Giulia Cavedon, che si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università Luigi Bocconi di Milano con la tesi “La moda "Made in Italy": non solamente estetica ma esigenza di sostenibilità, tra tutela dell'ambiente e del consumatore”. Chiude la terna dei vincitori la tesi di Matteo Nespolo, "La gestione dell'impresa oltre il profitto: socialità, responsabilità, sostenibilità", presentata presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

La Giuria ha inoltre ritenuto doveroso conferire alcune menzioni speciali a tesisti che si sono distinti per originalità e qualità del lavoro presentato. Claudia Del Pasqua, innanzitutto, della facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata, autrice della tesi "La CSR nella filiera cinematografica"; Salvatrice Di Guardo, con la tesi dal titolo "Indagine sui servizi turistici nella città di Catania", presentata presso la facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Catania; dallo stesso ateneo, facoltà di Scienze Politiche, Ersilia Francesca Messina, che ha approfondito "Il Microcredito come strumento di sviluppo: l'esperienza della Sicilia"; Mattia Piola, "L'economia responsabile: l'RSI tra teorizzazione ed applicazioni operative", laureatosi in Lettere e Filosofia all’Università Roma TRE; Valentina Salandra, facoltà di Economia di Tor Vergata, "Logiche di sostenibilità e ridefinizione dei business model d'impresa", e infine Cinzia Smacchia, facoltà di Economia dell’Università Bocconi, che si è occupata di “Indicatori di sussidiarietà orizzontale per il sistema integrato dei servizi sociali del Comune di Milano".


LA STORIA E I NUMERI DEL PREMIO SOCIALIS

Il Premio Socialis è l’unico riconoscimento italiano per le migliori tesi di laurea realizzate da studenti delle Università di tutta Italia sul tema della responsabilità sociale, dell’impegno per l’ambiente, la cultura, le risorse interne, lo sviluppo sostenibile, il sostegno umanitario.

Ha l’obiettivo di individuare i migliori studi accademici sull’evoluzione del fenomeno della cosiddetta Corporate Social Responsibility e mettere a disposizione del mondo del lavoro i loro autori, per poter dare un contributo concreto all’integrazione delle pratiche di responsabilità sociale nelle attività delle imprese.

Un tema particolarmente sentito dai giovani in procinto di affrontare il mercato del lavoro, come dimostrano i numeri delle 11 edizioni realizzate:

  •  690 le tesi selezionate
  • 70 Atenei di provenienza dei partecipanti
  •  37 le aziende e le fondazioni sostenitrici
  • 16 gli enti patrocinanti
  • 74 i vincitori
  • oltre 350 articoli apparsi sui principali quotidiani, periodici e on line

Numerosi i patrocini ottenuti dal Premio Socialis: Presidenza del Consiglio, AIDP, CRUI, Ministero per i Beni Culturali, Ministero degli Esteri, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero della Gioventù, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente, Tutela Territorio e Mare, Unioncamere, Regione Lazio, Comune e Provincia di Roma, Unesco Italia, CNEL.


CSR E UNIVERSITA': CRESCE L'OFFERTA FORMATIVA

Secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione sui calendari pubblicati dalle università italiane e riferiti all'anno accademico 2012-2013, oggi 48 atenei su 78 prevedono nei programmi didattici insegnamenti dedicati a questi temi (+ 12% rispetto ad un analoga rilevazione effettuata nell'anno accademico 2010-2011). Dei 90 insegnamenti a calendario il 66% afferiscono alle facoltà di Economia, il 10% a Lettere e Filosofia, l’8% a Scienze Politiche. Tra questi il 18% è dedicato alla Corporate Governance, il 15% all’Etica aziendale, il 9% alla Comunicazione della CSR e il 6% al Bilancio sociale.

D'altra parte l'ultima indagine effettuata nel 2012 da SWG per l'Osservatorio Socialis ha stimato in oltre un miliardo di euro l'anno gli investimenti nel sociale in Italia di aziende con più di 100 dipendenti, oltre il 60% di imprese impegnate, una crescita forte di attenzione alla dimensione interna della CSR.

Tra le università più impegnate Verona, Facoltà di Economia (corsi dedicati a rendicontazione e controllo sociale e ambientale, corporate identity ed etica d’impresa, modelli d’impresa e corporate governance); Università della Calabria, Facoltà di Scienze aziendali e giuridiche (corporate governance, economia del benessere); Bologna, Facoltà di Economia (international corporate governance, bilancio aziendale e controllo di gestione, imprenditorialità sociale, principi e tecniche di fundraising); Roma Tor Vergata, Facoltà di Economia (corporate social responsibility e impresa sostenibile).


L'OSSERVATORIO SOCIALIS

L’Osservatorio Socialis è un cantiere di promozione culturale nato nell'ambito delle attività di Errepi Comunicazione, società di consulenza specializzata in campagne di informazione sociale, scientifica, sportive e dell'arte. Il suo obiettivo è analizzare e promuovere l’impegno sociale delle aziende, delle associazioni, delle istituzioni, delle università.

E' un progetto di diffusione di iniziative per la crescita della cultura dell’impegno sociale che si avvale del lavoro di professionisti, studiosi ed esperti. Promuove ad esempio:

  • “Rapporto Nazionale sull’impegno Sociale delle aziende in Italia” in collaborazione con SWG, giunto alla V edizione
  •  “CSR UNIVERSITY PROGRAM”, un progetto di evento itinerante negli Atenei di tutta Italia
  • “Premio Socialis” per le migliori tesi di laurea dedicate alla responsabilità sociale e allo sviluppo sostenibile, giunto alla XI edizione
  • il “Dizionario CSR”, la pubblicazione presentata in occasione del decennale del Libro verde della Commissione Europea
  •  le lezioni “E come Economia” dedicate ai bambini delle scuole elementari, in collaborazione con la mostra “L’Italia di Ballarò”
  • la partnership con COVISION, Laboratorio per l’impresa sostenibile e responsabile, in collaborazione con la Facoltà di Economia di Tor Vergata
  • • il Monitor Socialis per la raccolta fondi dedicato alle associazioni non profit.

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