Questo l’appello che i soci del Forum Nazionale del Terzo Settore hanno presentato ieri mattina, durante i lavori dell'Assemblea, sulla Riforma del Terzo Settore. C’è una forte preoccupazione ed i soci del Forum si sentono fortemente mobilitati, a partire dalla propria dimensione territoriale, perché vengano apportate le necessarie modifiche alla Riforma del Terzo Settore, ancora durante i lavori in Aula, che garantiscano l’impegno civico dei cittadini, la libertà associativa e il pluralismo delle forme giuridiche.

Sin dalla consultazione pubblica della primavera 2014 il Forum ha partecipato al percorso di Riforma e ha fatto ampiamente sentire la sua voce, raggiungendo, nel tempo, diversi risultati positivi. Tuttavia permangono ancora alcune rilevanti criticità. Sono quattro in particolare i punti sui quali il Forum continuerà la sua azione di pressione sul Governo perché, nel proseguimento dei lavori parlamentari, vengano introdotti i necessari correttivi nel DdL.

Perdura lo scarso rilievo attribuito al profilo partecipativo che è invece il motore della attivazione dei cittadini e prerequisito per tutto il terzo settore, così come è ancora forte il rischio di confusione tra la stabile e prevalente attività di impresa e le attività tese al solo autofinanziamento delle associazioni, che rappresentano la forma più diffusa di auto-sostentamento e che penalizzare equivarrebbe a minacciare nella loro esistenza.

Nella definizione di status di volontario il testo differenzia lo status non in base alle attività svolte, bensì in relazione alla tipologia di organizzazione in cui opera, rischiando di creare una grave differenza tra volontari di serie ‘A’ e di ‘serie ‘B’. Infine, l'introduzione del Consiglio Nazionale del Terzo Settore se può rappresentare una positiva innovazione come luogo di incontro e di raccordo con le Istituzioni, non deve categoricamente sovrapporsi agli organismi di rappresentanza del Terzo Settore.

In questa prospettiva, prima alla Camera e poi nella fase di redazione dei Decreti Legislativi, la vigilanza e l’azione del Forum continueranno ad essere incessanti per garantire la necessaria tutela delle piccole associazioni – che rappresentano la gran parte delle formazioni sociali -, per configurare uno status del volontario ancorandolo ad una prospettiva europea, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di terzo settore e delle loro rappresentanze nel percorso di redazione dei Decreti Legislativi, e per determinare in modo chiaro ruolo e compiti del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, ribadendo ancora una volta la necessità di avere una Riforma che sia condivisa dai suoi effettivi destinatari, seguendo il motto “nulla su di noi, senza di noi”.

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