Milano. L’abolizione dell’IVA per il non profit sarebbe un provvedimento prezioso per tutto il terzo settore. L’Istituto Italiano della Donazione, condivide e sostiene la denuncia lanciata del Corriere della Sera, che critica l’eccessiva tassazione sulle donazioni. Se i Soci IID non avessero dovuto pagare l’IVA avrebbero potuto fare molto di più, a beneficio di tutti. La legge delega per la riforma del Terzo settore contiene al suo interno l’impegno di rivedere le norme fiscali, ci si augura quindi che si arrivi ad una soluzione in tempi brevi. (http://www.volontariatoggi.info/gli-italiani-donano-e-lo-stato-incassa-ecco-a-cosa-hanno-dovuto-rinunciare-i-soci-iid/)

di Pierluigi Muccini

DIRETTORE DEL CIAI – “Sul nostro bilancio 2013 -sottolinea Palmerini – una cifra tra 80.000 e 100.000 Euro dei contributi ricevuti è stata versata per l’IVA. Con questi soldi sarebbe stato possibile dare un sostegno a distanza a 300 bambini per un anno, incrementando così del 5-10% il numero di beneficiari dei nostri interventi. Per noi, e soprattutto per quei 300 bambini, sarebbe stata una bella differenza.”

DIRETTORE DI ”AMICI DEI BAMBINI”- “Pagare l’IVA -aggiunge Crinò-non trova nessuna rispondenza logica ed è totalmente ingiusto. Il valore dell’imposta annuo di Ai.Bi è di circa 1.200.000 Euro, una cifra che consentirebbe di accogliere 95 minori stranieri non accompagnati presso la nostra casa di accoglienza in Sicilia per un anno”.

DIRETTORE DI COMPASSION ITALIA ONLUS -“Sulle donazioni ricevute durante il 2013, -afferma Galvano – abbiamo versato allo Stato Italiano circa 63.000 euro per il pagamento dell’IVA. Senza questa imposta avremmo potuto aprire un intero centro di sviluppo infantile in uno dei Paesi in cui operiamo e garantire a 210 bambini aiuto allo studio, cibo, cure mediche e supporto dei nostri operatori locali per un anno intero. Avremmo potuto fare molto di più per ognuno di questi 210 piccoli e per i loro familiari”.

RESPONSABILE RACCOLTA FONDI FONDAZIONE IVO DE CARNERI ONLUS – “Siamo da sempre convinti che la semplificazione delle misure fiscali renderebbe ancora più efficace il nostro lavoro, -aggiunge Carozzi- a vantaggio di popolazioni emarginate nel mondo. È con molto piacere quindi che la Fondazione aderisce alla campagna #NoProfitNoIva iniziata dal Corriere della Sera nei giorni scorsi, con la speranza che il Terzo settore venga sempre più realmente percepito come un attore fondamentale per il progresso sociale e morale del nostro Paese”.

IVA ALLE STELLE – Come sottolinea Costa, il Presidente dell’Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma, che l’acquisto di un sequenziatore di DNA per il nostro laboratorio di ricerca ci porta a pagare un’IVA di 44.000 Euro, cifra con la quale è possibile assicurare il contratto di un anno ad un oncologo clinico. A rincarare la dose ci pensa Garbagnati, Presidente Gisl – Gruppo Italiano Lotta alla Sclerodermia, perchè sono oltre 4 anni che come associazione combattano contro l’innalzamento dell’IVA, un problema che ci sta davvero a cuore. “Se non fossimo più costretti a pagarla -commenta Costa- potremmo investire di più in ricerca scientifica, in sostegno psicologico a malati e alle loro famiglie nonché in attrezzature scientifiche per la diagnosi precoce da donare agli ospedali”.

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