AGICES - Equo Garantito (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale), ricevuta ieri insieme a Fairtrade Italia dalla X Commissione della Camera dei deputati.

Al centro dell'attenzione, la proposta di legge per la promozione del commercio equo e solidale. Presenti il presidente della Commissione, Guglielmo Epifani, il relatore Leonardo Impegno e la firmataria, l'onorevole Simonetta Rubinato.

Roma. L'avvocato Giovanni Paganuzzi, Vittorio Leproux, Gaga Pignatelli di AGICES-Equo Garantito, con Sara Polato e Andrea Nicolello-Rossi (presidente) di Fairtrade Italia sono stati ricevuti oggi dal comitato ristretto della X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei deputati, presieduta dall'on. Guglielmo Epifani, che a partire da maggio 2014 ha avviato l’esame in sede referente delle proposte di legge recanti "Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale".

In quest'ottica, sono stati sentiti in audizione i rappresentanti di AGICES-Equo Garantito, che coi suoi 85 soci rappresenta la maggior parte delle organizzazioni di fair trade italiano, corrispondenti a oltre 250 punti vendita e 86 milioni di euro di valore della produzione.

La proposta di legge sul commercio equo e solidale è ormai giunta alla sua terza legislazione (qui il suo percorso), anche se finora non era mai giunta a essere presa in carico da una commissione e incardinata.

Se approvata, sarebbe il primo esempio al mondo di una legislazione a sostegno di un movimento che ha più di 30 anni e coinvolge decine di migliaia di volontari.

"Siamo convinti -hanno scritto AGICES-Equo Garantito e Fairtrade Italia nella memora che hanno presentato alla comiissione- che l’opportunità di approvare una legge nazionale sul Commercio Equo e Solidale potrebbe senza dubbio essere di sostegno al lavoro che portiamo avanti ormai da trent'anni per costruire un mondo più giusto ed equo.

Come sottolineato correttamente dall’On. Impegno – relatore delle Proposte di Legge – una normativa dedicata al Commercio Equo e Solidale è necessaria, giusta ed utile.
Necessaria perché le Istituzioni nazionali riconoscerebbero semplicemente ciò che già esiste: un movimento che produce e che cresce, malgrado le difficoltà della crisi globale. Una normativa di settore, quindi, garantirebbe maggiormente i consumatori nelle loro scelte di acquisto.

Giusta perché il Fair Trade rappresenta un mercato in espansione e denota – insieme al mondo del biologico – una sempre maggiore attenzione dei cittadini alle questioni sociali ed ambientali.

Utile perché il Commercio Equo e Solidale, da sempre, punta a coniugare impresa e solidarietà, prodotti di qualità e supporto alle realtà produttive svantaggiate (nel Sud e oggi anche nel Nord del mondo).

Aggiungiamo che l’approvazione di una disciplina come quella posta al vostro esame costituirebbe una significativa innovazione che potrebbe orientare in maniera rilevante il futuro sviluppo del sistema produttivo italiano.

La Proposta di Legge infatti delinea un insieme di regole e criteri che ben si prestano a orientare le imprese verso modelli di relazioni commerciali più attente alle conseguenze delle proprie scelte economiche rispetto ai partner deboli e perciò più responsabili. Nel contempo riconosce un nuovo soggetto (l’Organizzazione di Commercio Equo e Solidale) istituzionalmente preposto a raccogliere situazioni di marginalità produttiva per accompagnarle nell’accesso al mercato attraverso la creazione di reti diffuse di imprese e consumatori".

L'approvazione della legge sarebbe auspicabile entro il maggio 2015, quando l'Italia, a Milano, ospiterà la Settimana Mondiale del Commercio Equo e Solidale, l'evento più importante del settore.

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