Si è concluso il 7 novembre 2014 il seminario internazionale di studi “Youth on the move. Bisogni, opportunità, garanzie e diritti”, promosso dalle Acli e dalla Federazione delle Acli internazionali con il sostegno dell’Eza, caratterizzato quest’anno da una forte partecipazione e protagonismo dei giovani. (http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=9472:youth-on-the-move-il-lavoro-non-e-finito&Itemid=771#.VG7pLckzDAE)

Scritto da Simonetta De Fazi

Hanno cominciato loro, mettendo in campo la propria esperienza e quella dei tanti giovani che hanno incontrato e interpellato per l’occasione.

Hanno proposto narrazioni diverse, attraverso le parole, la musica, le immagini, la grafica e perfino la poesia.

L’hanno fatto abbattendo le distanze, fisiche e mentali. Utilizzando i mezzi informatici e mettendo a disposizione di tutti i partecipanti la loro competenza e il loro tempo.

Così, ci hanno consentito di avere con noi, con collegamenti skype o in video-conferenza, interlocutori preziosi che altrimenti non avremmo potuto incontrare: dai giovani che prestano il Servizio civile volontario in Kosovo e in Albania, con la ong delle Acli Ipsia, al sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba, dalla presidente della commissione Cultura del Parlamento europeo Silvia Costa alla professoressa Roberta Ricucci, docente dell’Università di Torino, attualmente in soggiorno di studio negli Stati Uniti.

Sono i giovani che stanno svolgendo il Servizio civile presso le Acli e che sono riusciti in un tempo ridottissimo a realizzare - per l’occasione del seminario - video e presentazioni, documenti e interventi; interviste e ricerche; siti, pagine facebook e piattaforme.

E sono riusciti a farlo tutti insieme, non solo quelli residenti nell’Unione europea – che ovviamente sono quelli che hanno messo in campo il maggiore investimento di tempo e competenze – ma anche gli altri che a distanza, su Youtube o su Radio Pizza, hanno poi seguito i lavori, dall’Argentina all’Australia, dal Brasile agli Stati Uniti all’Uruguay.

Ciascuna sessione di lavoro, si è dunque aperta con il contributo di questi giovani, donne e uomini attualmente impegnati in Belgio, Francia, Germania, Italia e Olanda.

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