Il 30 marzo 2009, l'ong nata a Bologna celebra il suo trentennale. Il presidente Uber Alberti: "Non basta la solidarietà, la promozione della cooperazione allo sviluppo si può realizzare solo attraverso professionalità, relazionalità e azione di advocacy"
Dalle prime azioni di volontariato a favore delle popolazioni dell'Etiopia, fino alla costruzione di una rete internazionale in grado di formulare proposte politiche per la cooperazione con i paesi del sud del mondo. Lunedì 30 marzo 2009, l'ong Cestas compie 30 anni: un percorso iniziato con la nascita a Bologna nel 1979 e proseguito fino a oggi aprendo sedi operative nelle Marche, in Abruzzo, America Latina, Africa, Balcani e Medio Oriente.

Pensare e non solo agire, decidere attraverso la partecipazione di tutti gli attori coinvolti sono le parole d'ordine per celebrare il trentennale e intraprendere una nuova strada a difesa dei diritti delle popolazioni del sud del mondo. "La nostra storia e la nostra realtà dimostrano che la promozione della cooperazione allo sviluppo si può realizzare solo attraverso professionalità, relazionalità e azione di advocacy - dice il presidente del Cestas Uber Alberti -. Non basta essere fedeli ai valori della reciprocità e della solidarietà, non basta ?volere il bene degli altri', bisogna rispettare i bisogni e le loro capacità decisionali e per poter fare questo non possiamo giocare esclusivamente un ruolo esecutivo, dobbiamo assumerci una responsabilità politica".

Già iniziata al Cestas l'attività di studio e di analisi politica: la comparazione tra costi e benefici dei sistemi sanitari adottati da diversi paesi sarà la base per la realizzazione dei nuovi progetti di cooperazione internazionale. Il 7 aprile, rappresentanti dell'ong saranno a Roma, dove insieme agli altri 14 membri della rete di associazioni internazionali Action for global health presenteranno un "Policy paper" con l'analisi delle politiche per la cooperazione sanitaria adottate dai paesi europei e le raccomandazioni per azioni sempre più incisive da parte dei governi nazionali.

Ma il trentennale sarà per il Cestas anche l'occasione per mettere in cantiere un programma di iniziative lungo un anno: tra queste uno spettacolo dedicato ai temi della cooperazione e due convegni in cui saranno presentate ricerche sull'assistenza sanitaria di base e sull'inserimento lavorativo delle donne come elemento fondamentale per una reale parità di genere. In arrivo anche il bilancio sociale del trentennale, che riassumerà le attività e i risultati dell'ong dalla nascita ad oggi, seguendo quella tradizione di trasparenza nella gestione che da sempre contraddistingue il Cestas.

Nato nel 1979, lo stesso anno in cui la dichiarazione di Alma-Ata (oggi al centro delle strategie dell'Oms) metteva in primo piano i temi dell'assistenza sanitaria di base come garanzia del diritto alla salute, il Cestas ha consolidato nel tempo la sua azione: oggi conta in Italia tre sedi (a quella di Bologna si sono aggiunte le due a Jesi e a Pescara), è forte di una rete di 200 partner in America Latina, Africa, Balcani e Europa e ha portato a termine 179 progetti per la promozione del diritto alla salute, la formazione, la tutela dell'ambiente.

Dal 1997 l'ong è inoltre impegnata per la parità di genere attraverso l'accesso al lavoro e la tutela dei diritti delle donne. Di recente costituzione è "La Red de Empresarias de América Latina", una rete di 50 imprenditrici sudamericane che comunicano tra loro utilizzando le più recenti tecnologie del web 2.0.
Dalla Bolivia al Mozambico, oggi sono oltre 1.500.000 le persone beneficiarie degli interventi del Cestas.

A fianco delle attività di cooperazione internazionale, da ormai 10 anni il Cestas progetta e gestisce corsi di formazione postuniversitaria: sono rivolti ai futuri dirigenti delle classi politiche e amministrative in Italia, in Europa e nei paesi terzi e offrono l'opportunità di sviluppare competenze nei campi della sanità, della pianificazione territoriale, della cooperazione e dello sviluppo del sistema agroforestale. Nel 2009, la rete di collaborazioni dell'ong ha dato vita a un consorzio tra università italiane, dell'America latina e dell'Africa per la realizzazione di corsi di alta formazione.

"Nel 2009 ci proponiamo di consolidare il nostro ruolo di ente di riferimento per la formazione postuniversitaria in Europa e nei paesi a basso reddito - conclude il presidente Uber Alberti -. Uno dei patrimoni che vantiamo oggi è infatti la rete sociale e professionale formata dagli oltre 400 ex-allievi dei nostri corsi, che ora ricoprono funzioni di responsabilità all'interno delle amministrazioni pubbliche degli oltre 20 paesi in cui è attivo il Cestas. Questi professionisti sono ?decisori' all'interno delle realtà locali e la collaborazione avviata tra le rispettive istituzioni di riferimento è il miglior indicatore di sostenibilità dei nostri investimenti per lo sviluppo".

Per informazioni:
Cestas - Tel. 051 255053,
e-mail cestas@cestas.org,  sito www.cestas.org  

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