Dai lavori sulla valutazione dei rischi, al fumetto sulla prevenzione, ai manifesti sulle stragi del sabato sera. Sono tanti e diversi i lavori presentati dagli studenti delle scuole laziali che hanno partecipato al quinto concorso INAIL-Miur. Ma tutti hanno lo stesso comune denominatore: la sicurezza.
"È ormai una tradizione dell'INAIL Lazio premiare gli istituiti scolastici che fanno lavori su questo tema. Quando abbiamo lanciato quest' iniziativa, a partecipare erano solo due istituti. Oggi abbiamo trenta scuole e decine di lavori", ha sottolineato Antonio Napolitano, direttore regionale dell'Istituto, che questa mattina ha consegnato ai ragazzi vincitori un assegno di mille euro.
"Gli studenti che partecipano al nostro concorso sono ormai professionisti in questo campo, conoscono il Testo unico e ci fanno capire come alcuni concetti arrivano al mondo giovanile. Sono sicuro che i loro lavori ci aiuteranno a incidere sugli infortuni e a ridurli in modo drastico.
Nel Lazio dei miglioramenti già ci sono stati. Negli ultimi tre anni gli incidenti sul lavoro si sono ridotti del 30 %, da 118 casi quest'anno siamo scesi a 80. E in questo senso l'attenzione è sicuramente un pilastro fondamentale su cui fondare la cultura della sicurezza. L'altro pilastro è il ben fare, la prevenzione si fa solo porta a porta e in questo modo noi riusciamo a portarla all'interno delle scuole". All'iniziativa hanno partecipato scuole appartenenti a tutto il territorio regionale, dagli istituti tecnici ai licei classici e scientifici.
Tra i lavori premiati, di particolare interesse il cd realizzato dall'istituto Sandro Pertini di Alatri sul disastro di Bhopal, il più grave incidente chimico-industriale della storia, accaduto in India nel 1984. L'istituto Sibilla Aleramo, ha invece presentato un progetto legato alla velocità dal titolo "La vita per un ritardo". "Anche Pasteur andava a scuola" è il nome del lavoro della Louis Pasteur, che ha affrontato il tema della sicurezza negli edifici scolastici. Mentre con "I love sicurezza" i ragazzi dell'istituto Paolo Baffi hanno sviluppato un progetto tecnico di analisi sulla centrale Enel di Civitavecchia, dove lo scorso anno sono stati due gli incidenti mortali sul lavoro.
"La riduzione delle morti bianche può avvenire solo se si riesce a tramare un tessuto che fa arrivare dappertutto la cultura della sicurezza del lavoro - ha concluso Napolitano -; a noi non interessa che i lavori siano perfetti. Il nostro obiettivo prioritario è che il messaggio si diffonda tra i giovani".

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