Il presidente in Canada per le Paralimpiadi: "Pronti a fare investimenti di assoluto livello. Per chi ha subito un trauma serve un percorso di recupero virtuoso". E, sulla base dell'intesa con la Regione Sicilia, l'Istituto sta lavorando a un piano che prevede dei centri specializzati in tutto il territorio italiano

WHISTLER - "Col Cip abbiamo ripreso un percorso di collaborazione, con umiltà e con la capacità di confrontarsi che è necessaria e sta alla base di ogni impresa. L'INAIL è tornato a investire in una sinergia in cui crede molto, per riattivare un ruolo forte nel campo della riabilitazione che si era interrotto anni fa. E dove aveva già dato molto.
Ecco, oggi l'Istituto - uno dei due pilastri del welfare italiano - vuole recuperare questa sua funzione medico-riabilitativa. E l'esempio del lavoro che, in passato, abbiamo fatto per il Centro sportivo di Ostia è indicativo in questo senso". Che la collaborazione col Comitato paralimpico rappresenti un elemento strategico importante, il presidente/commissario straordinario dellINAIL, Marco Fabio Sartori, lo dice chiaro e tondo.
E spiega il perché: "Gli infortuni sul lavoro sono in leggero calo, ma si parla sempre di 950mila persone all'anno in qualche modo colpite da un incidente", ha aggiunto Sartori, in questi giorni in Canada in occasione dei giochi paralimpici. "Tra queste c'è anche chi potrebbe trovare nello sport una risposta importante per superare il trauma che l'ha colpito: ecco perché INAIL ha interesse a investire nello sport, e in particolare a collaborare con il Cip".
Una collaborazione che deve individuare, soprattutto, un percorso condiviso e che non prevede prevaricazioni nei confronti di nessuno ma, quella sì, una grande responsabilità: "Il nostro ente ha 11mila dipendenti, 240 sedi in Italia, 550 medici legali, 260 avvocati, un bilancio di 15 miliardi di euro e un patrimonio immobiliare che ammonta a 4 miliardi. Ancora, nel 2009, abbiamo avuto 1 miliardo e 400 milioni di utile.
Ecco perché sottolineo il concetto di responsabilità: perché qui parliamo di soldi pubblici, e i nostri investimenti devono essere assolutamente di livello". Quella con il Cip, dunque, è una delle strade nuove da percorrere, guardando avanti, ma con grande attenzione verso tutto quello che è stato fatto nel passato: "Per chi ha subito un trauma e non ha soldi da investire nello sport, e ancora prima nella riabilitazione, serve un percorso virtuoso", conclude Sartori.
"E' un mondo che dobbiamo costruire nei prossimi anni: intanto da pochissimo abbiamo portato a casa il primo accordo pilota con la Regione Sicilia e il Servizio sanitario nazionale. In questo senso stiamo lavorando a un piano che prevede la realizzazione, con strutture INAIL o in convenzione, di un centro di riabilitazione in ogni provincia del Paese... Ma ci vorrà un po' di tempo, confidiamo nei prossimi 3-5 anni".
(RedSoc/Canada)

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