Italia Nostra, insieme al Comitato nazionale per il paesaggio, ha presentato alla Commissione Ambiente della Camera undici casi italiani in cui gli impianti eolici sono stati fermati in attesa di sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali e, in alcuni casi, del Consiglio di Stato. Diverse le motivazioni con cui le associazioni hanno contrastato i progetti: infrazioni di leggi comunitarie e nazionali, normative sul paesaggio, sulla tutela degli uccelli protetti, mancanza di valutazioni sull'impatto ambientale, crollo del valore degli immobili e pericolo di frane.

La Commissione Ambiente della Camera ha voluto ascoltare Italia Nostra per rivedere l'intero sistema delle autorizzazioni, definito "poco remunerativo se non per i forti incentivi che riceve dallo Stato".

Tra le storie portate all'attenzione dei parlamentari: le torri eoliche progettate all'interno del Parco dei Nebrodi (Sicilia); il parco eolico di Nulvi-Tergu in Sardegna; il parco eolico di Nardò (Puglia); i "mulini a vento" di Murci (Toscana) e quello di Casoni (Emilia-Romagna). Casi simili anche in Basilicata, nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, nel sito archeologico di Altilia-Sepinum (Molise); a Castelguidone in Abruzzo e sul Montagna di Morcone (Benevento).

Sul tema delle rinnovabili e dell'energia nel suo complesso, Italia Nostra si appresta ad uscire con un Documento nazionale, in cui le diverse fonti energetiche vengono esaminate per i loro impatti sul territorio

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