Juba/Roma, 23 agosto 2011 - L'organizzazioneinternazionale medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha curatopiù di 100 persone nella città di Pieri e ricoverato altri 57 pazientipresso gli ospedali di Leer e Nasir, a seguito dell'assalto nella cittàdi Pieri e in altri 12 villaggi circostanti dello Stato Jonglei, Sud Sudan,avvenuto alcuni giorni fa. La maggior parte dei ricoveri ha interessatodonne e bambini feriti da armi da fuoco.

Diverse centinaia di persone - inclusidonne e bambini - si pensa siano state uccise nell'aggressione avvenutaall'alba di giovedì 18 agosto. Altre centinaia di persone sono rimasteferite. Il numero dei morti e feriti è difficile da confermare. Ciononostante,gli abitanti dei villaggi hanno raccontato al personale di MSF che nellasola Pieri sono state uccise più di 400 persone e quasi la metà delle abitazionisono state distrutte.

Almeno un membro del personale sudanesedi MSF è stato ucciso insieme alla sua famiglia. Un altro ha raccontatodi aver perso sedici membri della propria famiglia. Altri 17 membridel personale sudanese di MSF risultano ancora dispersi. Il complesso dell'organizzazionee la clinica sono stati presi d'assalto dai predoni che hanno razziatoforniture mediche, medicinali e altri oggetti di valore, e hanno incendiatoparte delle strutture di MSF.

"Condanniamo nel modo più assolutoquesto attacco alle nostre strutture mediche e l'uccisione di un membrodel nostro personale", dichiara Jose Hulsenbek, capo missione di MSF."E' assolutamente intollerabile. Le strutture mediche devono sempreessere rispettate come luoghi neutrali dove pazienti e personale medicodevono essere al sicuro da aggressioni".

"E' difficile immaginare l'ampiezzadi questo attacco; è enorme e stiamo ancora cercando di fare il punto sullevittime, i feriti e i danni", aggiunge Jose Hulsenbek, spiegando chei principali punti per l'approvvigionamento dell'acqua sono stati distruttie la maggior parte degli abitanti passa le notti nella boscaglia per pauradi nuovi attacchi.

"Le autorità Sud sudanesi, la comunitàinternazionale e altre organizzazioni umanitarie devono rapidamente intervenireper assistere le vittime di questa grave aggressione", conclude JoseHulsenbek. Oltre all'assistenza che sta già fornendo MSF, c'è bisognodi materiale per ricoveri, cibo e acqua potabile. MSF è inoltre molto preoccupataper la situazione nelle zone ancora irraggiungibili a causa della lontananzae delle piogge stagionali. Le autorità devono aumentare gli sforzi perassicurare la sicurezza della popolazione.

MSF sta continuando ad inviare generi diprima necessità, personale medico e forniture aggiuntive per aumentarel'assistenza nella regione.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitariaindipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel perla Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre,catastrofi ed epidemie.

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