L'Inps continua a distinguersi come una delle      massime espressioni di quella Pubblica Amministrazione restia ad      ogni innovazione che abbia al centro le reali esigenze dei      cittadini e una proficua collaborazione con le Associazioni che ne      tutelano i diritti.      
È un giudizio senza appello quello          formulato congiuntamente ieri da Adoc, Cittadinanzattiva,          Federconsumatori e Movimento Consumatorinei confronti          dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale.  
L'iniziativa promossa          dall'Inps - affermano nella nota congiunta le Associazioni dei          Consumatori - è soltanto formalmente una Giornata della          Trasparenza. A differenza di quanto disposto dalla c.d. Legge          Brunetta, infatti, l'Istituto non ha rispettato nessuno dei          requisiti previsti, in particolar modo riguardo al          coinvolgimento delle associazioni dei consumatori. I          consumatori non sono stati coinvolti nelle fasi preparatorie e          nemmeno nel dibattito, impedendo di fatto un confronto sulle          criticità che emergono dalle attività dell'Istituto. Ancora          una volta l'Inps dimostra di non avere alcun interesse a          rendere davvero trasparente il proprio operato, mentre          continua a calpestare i diritti dei cittadini.  
 L'evento di oggi, infatti, è        soltanto l'ultimo esempio dell'atteggiamento irresponsabile che        è ormai diventato lo stile distintivo dell'Istituto. Da almeno        un anno, infatti, le organizzazioni dei cittadini, le        associazioni di consumatori, di malati cronici e di disabili        segnalano che, con la scusa della lotta ai falsi invalidi,        l'Inps sta di fatto procedendo al taglio indiscriminato delle        pensioni d'invalidità, delle indennità mensili di frequenza e        delle indennità di accompagnamento anche nei confronti di coloro        che sono nel pieno diritto di goderne. 
Insostenibile la          vessatorietà cui sono costretti moltissimi cittadini,          costretti ad attendere tempi biblici per il riconoscimento          delle minorazioni civili e delle indennità correlate, a causa          dell'inefficienza delle procedure informatiche e della          moltiplicazione; obbligati ad ulteriori accertamenti in          contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto          della dignità della persona; costretti ad attendere a lungo i          verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con          procedure di pagamento bloccate da tempo. Questi solo alcuni          dei numerosi ostacoli che incontrano i cittadini intenti          nell'esercizio del diritto di accesso alle indennità.   
Questioni, queste, sollevate          e riconosciute anche dall'Associazione Nazionale Medici Inps,          con una lettera indirizzata ai vertici dell'Istituto, da          numerose mozioni e interrogazioni parlamentari, da una nota di          riserva espressamente rivolta dal CNCU-Ministero dello          Sviluppo economico all'Istituto. Nonostante questi fatti e le          ripetute richieste rivolte al presidente dell'Istituto, non vi          è stata finora alcuna risposta ai cittadini.  
 Anche oggi,          pertanto, si chiede che l'Inps prenda sul serio le questioni          del rispetto della trasparenza e della tutela dei diritti          avviando un Tavolo di lavoro con le associazioni proprio a          partire dall'emergenza legata al riconoscimento delle          minorazioni civili e delle indennità collegate.