Scritto da Gianluca Iazzolino

Il suo incubatore si è già aggiudicato 4 premi, tra cui quello dell'eccellenza palestinese per la creatività, e grazie a essa migliaia di giovani hanno finalmente un lavoro e la possibilità di girare il mondo, sia pure in bit. E' l'Università Ucas, con cui Gaza si sta ritagliando un posto al sole tra le hub tecnologiche del Medio Oriente.

La Silicon Valley più improbabile del mondo è circondata da reti ad alta tensione, sorvegliata ventiquattr'ore al giorno e periodicamente bombardata. I suoi cittadini non possono uscire e persino i beni di prima necessità arrivano tra mille difficoltà. Eppure Gaza, la prigione a cielo aperto per antonomasia, si sta ritagliando il suo posto al sole tra le hub tecnologiche che stanno spuntando come funghi in Medio Oriente. Il cuore di questo rinascimento tecnologico è la University College of Applied Science (Ucas), il cui business incubator per lanciare società di Ict ha sfornato negli ultimi anni videogiochi, film d'animazione digitale, strumenti per Gis (sistemi d'informazione geografica), apps per cellulari e siti web per committenti locali e tutto il mondo arabo. Ucas ha annunciato il lancio entro luglio di una mappa interattiva di Gaza, con aggiornamenti sugli eventi in corso, in particolare avvenimenti sportivi e celebrazioni.

I donatori internazionali che sostengono l'università, soprattutto l'agenzia della cooperazione danese Danida e Oxfam Gaza, si sono detti impressionati dalla qualità dei progetti realizzati dagli smanettoni locali, tra i 1.400 laureati in elettronica che escono dalla Ucas ogni anno, e che usano le tecnologie digitali per superare l'isolamento cui sono condannati dall'embargo israeliano. La disoccupazione giovanile aggrava infatti la frustrazione di non poter uscire dalla Striscia assediata. Alla luce di ciò, i corsi di formazione finanziati da Danida e gestiti dallo staff della Ucas, ragazzi e ragazze tra i 25 e i 33 anni, offrono la possibilità di imparare un mestiere sul quale barriere più o meno militarizzate pesano di meno.

L'aspetto politico-sociale delle Ict - quello, per intenderci, emerso nella recente Primavera araba - non trova posto in questa rivoluzione digitale: nella Gaza controllata con pugno di ferro da Hamas il tema della contestazione dal basso, quando non rivolta verso Israele ma verso la stessa dirigenza palestinese, è un tabu che, se violato, può avere conseguenze spesso letali. Nella visione della Ucas, le Ict sono intese come motore di sviluppo economico e i benefici indubbiamente ci sono: il suo incubatore si è già aggiudicato quattro premi, tra cui quello dell'eccellenza palestinese per la creatività, e migliaia di giovani hanno finalmente un lavoro e la possibilità di girare il mondo, sia pure in bit. Chiusi in una rete, liberati dalla Rete.

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