Si è celebrato a Genk, in Belgio, il doppio anniversario per due elementi portanti della politica ambientale dell'Unione europea. Sono infatti passati ormai vent'anni da quando l'UE ha adottato la direttiva Habitat, una delle due componenti costitutive di Natura 2000, la rete europea di aree protette. Anche Life, lo strumento finanziario predisposto dall'Ue per la tutela dell'ambiente, festeggia 20 anni.

La direttiva Habitat è l'iniziativa più ambiziosa mai intrapresa per conservare la biodiversità dell'Europa. I governi dell'UE hanno adottato tale normativa nel 1992, in un clima di crescente preoccupazione per la perdita di biodiversità. Da questa legislazione scaturisce direttamente Natura 2000, una rete ecologica paneuropea di aree protette intesa a tutelare specie e habitat nel loro ambiente naturale in tutta l'Unione. La rete, che ora è quasi completa, copre una superficie equivalente alla Germania, alla Polonia e alla Repubblica ceca messe insieme.

LIFE, da parte sua, rappresenta il Fondo Ue per l'ambiente, che ha contribuito con più di 1,2 miliardi di euro alla gestione e al recupero di oltre 2 000 siti Natura 2000 in tutta l'Unione. Nel corso degli ultimi 20 anni le due sezioni del Fondo (Life Natura e Life Politica e governance ambientali) hanno cofinanziato 3 685 progetti, per un importo di 2,8 miliardi di Euro del bilancio dell'Ue. La fiducia manifestata nei confronti di tali iniziative e il sostegno ad esse offerto hanno consentito di ottenere, grazie a un effetto leva, altri 3,8 miliardi di Euro per una serie di progetti volti a migliorare l'ambiente e a comunicare tali risultati a un pubblico più ampio.

«Natura 2000, con i suoi oltre 26 000 siti che occupano quasi un quinto del nostro territorio, cui si aggiungono zone marine significative, è la più vasta rete coordinata di aree protette esistente al mondo - ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per l'Ambiente - Si tratta di un risultato straordinario che dobbiamo alla direttiva Habitat. Anche il programma LIFE è stato un grande successo: negli ultimi 20 anni ha interessato circa 400 specie, molte delle quali hanno ora raggiunto uno stato di conservazione soddisfacente. Tutti gli europei possono essere orgogliosi di questi risultati».

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