Amnesty International condivide la valutazione del relatore del Comitato 
temporaneo, che ha deplorato il silenzio ufficiale del Consiglio di fronte 
alla conferma, da parte del presidente Bush, dell'esistenza di un 
programma della Cia di detenzioni segrete e interrogatori ?alternativi'. 
Questo programma illegale non potrebbe esistere senza le rendition ne' 
potrebbe esistere senza la complicita' di altri governi.
Secondo il relatore del Comitato temporaneo, Claudio Fava, l'Ue dovrebbe 
ribadire che ?il contesto legale appropriato per governare la lotta 
internazionale contro il terrorismo e' quello della legge e dei diritti 
umani internazionali. (?) La protezione dei fondamentali diritti non 
dev'essere mai compromessa'. Il rapporto provvisorio sottolinea che 
l'obbligo positivo degli Stati membri di proteggere i diritti umani si 
estende allo stesso modo a tutte le persone che abbiano la loro 
cittadinanza o risiedano al loro interno, senza discriminazione.
Il rapporto provvisorio del Comitato temporaneo conferma e approfondisce 
le conclusioni di Amnesty International circa il coinvolgimento e la 
complicita' di Stati membri, Stati candidati e Stati associati dell'Ue, 
nel programma Usa delle rendition.
Questa complicita' si e' concretizzata sia nell'accettazione e 
nell'occultamento delle rendition, delle detenzioni segrete, della 
tortura, dei maltrattamenti e dell'uso di informazioni cosi' estorte, sia 
nel diretto coinvolgimento nei rapimenti e nei trasferimenti illegali. Il 
rapporto provvisorio esibisce prove della complicita' diretta in casi di 
rendition da parte di servizi di sicurezza e altre autorita' in Italia, 
Svezia, Regno Unito, Germania, Macedonia e Bosnia-Erzegovina. Inoltre, il 
rapporto denuncia come le forze di sicurezza di Regno Unito, Germania e 
Turchia abbiano tratto vantaggio da tali situazioni, procedendo a 
interrogatori nei confronti di persone vittime di rendition.
In merito alle denunce riguardanti persone in detenzione segreta in paesi 
europei, nel contesto del programma delle rendition, il rapporto 
provvisorio afferma di ?non poter escludere' che vi siano stati centri 
segreti di detenzione in Romania e di avere ?serie prove circostanziali 
che un centro segreto di detenzione potrebbe essere stato ospitato' in 
Polonia.
Il Comitato temporaneo ha inoltre rinvenuto le prove di almeno 1245 voli 
di aerei della Cia che hanno fatto sosta sul territorio europeo. I dati 
comprendono 336 soste in Germania, 170 nel Regno Unito, 147 in Irlanda, 91 
in Portogallo, 68 in Spagna, 64 in Grecia, 57 a Cipro, 21 in Romania e 11 
in Polonia. Diversi di questi voli avevano come origine o destinazione 
Guantánamo Bay e hanno fatto scalo in Germania, Spagna, Portogallo, 
Romania e Polonia.
Di fronte alle prove presentate dal Comitato temporaneo dell'Ue, dal 
Consiglio d'Europa, dai mezzi d'informazione e dalle organizzazioni non 
governative, non dovrebbe piu' essere messo in discussione il dovere di 
ogni singolo governo di indagare sui reati che hanno avuto luogo nel 
territorio europeo e sull'utilizzo di esso da parte di servizi di 
sicurezza statunitensi ed europei.
Mentre in Spagna, Germania, Italia e Bosnia-Erzegovina sono state avviate 
indagini sul programma delle rendition e sul presunto ruolo delle 
autorita' di questi paesi, molti governi (e in particolare quelli di 
Austria, Polonia, Macedonia e Romania) non hanno intrapreso indagini 
approfondite, indipendenti e imparziali.
Amnesty International condanna la mancanza di trasparenza da parte del 
Consiglio e di altri organismi dell'Ue circa la loro conoscenza del 
programma diretto dagli Usa, nonche' il presunto tentativo da parte degli 
Usa e dell'Ue, nel maggio di quest'anno, di istituire standard condivisi 
per le rendition.
Il rapporto provvisorio deplora il fatto che molti Stati membri, e lo 
stesso Consiglio dell'Ue, non abbiano cooperato pienamente alle indagini 
del Comitato temporaneo. Alti funzionari dell'Europol, della Nato e del 
governo italiano hanno rifiutato di comparire di fronte al Comitato.
La dimensione effettiva delle violazioni dei diritti umani causate dal 
programma delle rendition dev'essere portata alla luce; in questo senso, 
il ruolo che il Parlamento europeo deve giocare rimane importante.
Il rapporto provvisorio condivide le raccomandazioni del Segretario 
generale del Consiglio d'Europa, che ha sollecitato i governi a tappare 
ogni falla che possa aver facilitato il programma delle rendition, da e 
verso i paesi europei e potrebbe farlo nel futuro. In particolare, il 
Segretario generale del Consiglio d'Europa ha proposto la stesura di 
principi e linee-guida per rafforzare il controllo sulle attivita', sul 
territorio degli Stati membri, dei servizi di sicurezza nazionali e 
stranieri, migliorare le garanzie e i controlli sul traffico aereo che 
transita attraverso gli Stati membri e porre fine all'impunita' nei 
confronti degli autori di gravi violazioni dei diritti umani.
Il rapporto provvisorio presenta una serie di raccomandazioni, tra cui:
- sollecitare gli Stati membri, associati e candidati dell'Ue ad avviare o 
condurre a termine indagini indipendenti e trasparenti sulla loro presunta 
complicita' nelle rendition;
- avviare, da parte della Commissione europea, una valutazione sulle 
legislazioni antiterrorismo degli Stati membri, cui dovrebbero seguire 
proposte d'azione per impedire violazioni dei diritti umani nel futuro;
- ratificare e applicare il Protocollo opzionale alla Convenzione contro 
la tortura e la Convenzione sulle ?sparizioni' forzate;
- chiedere la chiusura di Guantánamo Bay e premere sugli Stati europei 
affinche' accettino il ritorno dei propri cittadini e residenti che sono 
detenuti illegalmente da parte delle autorita' Usa.
Per quanto riguarda Amnesty International, l'organizzazione per i diritti 
umani continuera' a sollecitare gli Stati membri, candidati e associati 
dell'Ue a:
- assicurare piena responsabilita' delle agenzie d'intelligence, tra 
l'altro proibendo la prassi della mutua assistenza in circostanze in cui 
vi e' un rischio sostanziale che tale cooperazione potra' contribuire a 
detenzioni illegali, torture o altri maltrattamenti, ?sparizioni' forzate, 
processi iniqui o condanne a morte;
- garantire che si accerti quale e' stato il destino di tutte le vittime 
di detenzioni segrete e di rendition e che tali informazioni siano 
comunicate ai loro familiari;
- assicurare altresi' che tutte le vittime ottengano una rapida e adeguata 
riparazione per le violazioni subite ad opera dello Stato o degli Stati 
responsabili, comprendenti la restituzione, la riabilitazione e un equo e 
congruo risarcimento economico;
- garantire, infine, la piena cooperazione con le inchieste in corso, a 
carattere nazionale e internazionale, sulle rendition e sulle detenzioni 
segrete, fornendo accesso a tutte le persone o alle informazioni 
pertinenti.
Mentre, nei prossimi due mesi, il Parlamento europeo discutera' il 
rapporto provvisorio, Amnesty International elaborera' ulteriori 
raccomandazioni e continuera' a pretendere la piena assunzione di 
responsabilita' da parte dell'Ue e degli Stati membri.