Nel 2013 ricorre il ventesimo anniversario della cittadinanza dell'Unione, istituita dal Trattato di Maastricht, entrato in vigore il 1° novembre 1993. I diritti connessi alla cittadinanza sono stati,  in seguito, ulteriormente rafforzati dal Trattato di Amsterdam, nel 1999, e dal Trattato di Lisbona, nel 2009. Inoltre, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione dedica il Capo V alla cittadinanza.
 
L'attuale articolo 9 del Trattato sull'Unione europea (TUE) e l'articolo 20 del Trattato sul funzionamento dell'Unione (TFUE), stabiliscono che chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro è cittadino dell'Unione, che la cittadinanza si aggiunge, senza sostituirla, alla cittadinanza nazionale di uno Stato membro e che i cittadini dell'Unione usufruiscono dei diritti e sono soggetti ai doveri previsti nei Trattati. Il TUE e il TFUE conferiscono a tutti i cittadini dell'Unione:
   
il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri;
   
il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato membro in cui risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato membro; il diritto di godere, nel territorio di un paese terzo nel quale lo Stato membro di cui hanno la cittadinanza non è rappresentato, della tutela delle autorità diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato membro;
   
il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo;
   
il diritto di ricorrere al Mediatore europeo;
   
il diritto di rivolgersi alle istituzioni dell'Unione, nonché altri diritti in diversi ambiti quali la libera circolazione di beni e servizi, la protezione dei consumatori e della salute pubblica, la parità di opportunità e di trattamento, l'accesso al lavoro e alla protezione sociale.

Il Trattato di Lisbona ha poi introdotto nuovi diritti, in particolare l'iniziativa dei cittadini che consente ad almeno un milione di cittadini, di un numero significativo di Stati membri, di invitare la Commissione a presentare una proposta in una qualsiasi materia di competenza dell'Unione, permettendo in tal modo ai cittadini di impegnarsi attivamente nella vita politica dell'Unione e di partecipare direttamente all'orientamento dello sviluppo del diritto dell'Unione.

Nell'ambito dei diritti riconosciuti ai cittadini dell'Unione, riveste particolare importanza il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nell'Unione, sancito dall'articolo 21 del TFUE. Esso costituisce, infatti, sin dal Trattato di Roma del 1958, una delle quattro libertà fondamentali (insieme alla libera circolazione delle merci, la libera prestazione dei servizi e la libera circolazione dei capitali) e si è rilevato uno dei pilastri  per la creazione del mercato interno, a beneficio sia delle economie degli Stati membri che dei singoli cittadini dell'Unione.

Ciò detto, proprio al fine di dare impulso al dibattito sulle conseguenze e sulle potenzialità della cittadinanza dell'Unione e di promuovere la diffusione di informazioni ai diritti con riguardo ai loro diritti, in particolare al diritto di circolare liberamente, la Commissione ha proclamato il 2013 l'Anno europeo dei cittadini.

L'obiettivo generale dell'Anno europeo dei cittadini è, pertanto, di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità connessi alla cittadinanza dell'Unione, al fine di permettere agli stessi di esercitare pienamente il proprio diritto di circolare e di soggiornare liberamente in un altro Stato membro, ad esempio come studenti, lavoratori, persone in cerca di lavoro, volontari, consumatori, imprenditori, giovani o pensionati. L'Anno europeo dei cittadini promuove inoltre l'esercizio, da parte dei cittadini dell'Unione, degli altri diritti connessi alla cittadinanza dell'Unione.

Infine, occorre far presente che tutte le iniziative avviate per le finalità e nel quadro dell'Anno europeo dei cittadini dovranno mirare a incrementare la comprensione reciproca tra i cittadini dell'Unione, le istituzioni dell'Unione e gli Stati membri. Ciò richiederà una maggiore sensibilizzazione del personale delle autorità pubbliche con riguardo ai diritti dei cittadini, a livello di Unione, nazionale, regionale o locale.

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