La Befana 2004 ha anche messo in luce momenti e aspetti tristi, legati al disagio sociale, alla depressione e alla solitudine. I dati provvisori forniti dal Telefono contro la solitudine, relativi al servizio di ascolto durato oltre nove ore e programmato sull'intero territorio nazionale, con decine di segnalazioni a parrocchie, associazioni e centralini delle forze dell'ordine e di soccorso, sono significativi. I tre cellulari, attivi per questa «Befana antisolitudine» dalle 13 alle 22, sono poi diventati quattro per dare più respiro nelle ore critiche e consentire un dialogo più lungo con qualche utente. Molti hanno impegnato le linee anche per trenta o quaranta minuti, mentre in qualche caso l'operatore si è dovuto fermare per cercare telefonicamente un «soccorso parallelo» per visite urgenti a domicilio. Quel che conta, alla luce dei dati raccolti, è riflettere e lavorare concretamente per gli altri, nell'ottica di contrastare il disagio, la solitudine e la depressione. In simili circostanze i volontari volenterosi non bastano. Ci vogliono più centri di aggregazione, più istituti che vogliano e sappiano organizzare incontri ricreativi anche per i più deboli e a più largo raggio, nei pomeriggi delle festività. Ci vogliono persone disposte a offrire il loro tempo, la propria compagnia, per trasportare chi non è più autonomo, laddove ci possono essere seri motivi di svago e distrazione.
Il Telefono contro la solitudine fra pochi giorni, alla presenza dell'ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Luigi Perrelli, inaugurerà una seconda linea in parallelo al numero 095/439355, in funzione nei giorni feriali dalle 16 alle 20. Ma fin quando la società rimarrà sorda e assente, di fronte ai problemi degli altri, nemmeno una miriade di centri d'ascolto telefonici potranno risolvere i problemi dell'emarginazione e dell'abbandono.
AGATINO ZIZZO
La Sicilia, 8 gennaio 2005
.png)
