Fundraising a percentuale: no grazie! ASSIF - Associazione Italiana Fundraiser, lancia sul web una campagna contro la retribuzione a % dei professionisti della raccolta fondi. Complice la crisi e l’indisponibilità tassativa da parte di alcune ONP di pensare ad altre modalità di pagamento, la pratica del guadagno a percentuale, tipica del procacciatore d’affari, è più diffusa di quanto si possa pensare.

Questa pratica sta diffondendo una cultura errata di intendere il fundraising e se da una parte svilisce il lavoro del professionista singolo, dall’altra mina la credibilità stessa dell’intera categoria che, ancora poco conosciuta e diffusa, corre il rischio serio di essere fraintesa. Al pari di altre professionalità, quella del fundraiser o del consulente di fundraising si basa sulla costruzione della relazione e su strategie che danno risultati anche nel lungo periodo e che concorrono a rendere autonoma l’organizzazione nonprofit. Il guadagno in base ai risultati non rientra quindi tra i metodi retribuitivi accettati.

Per questo motivo ASSIF – associazione che rappresenta quanti mettono professionalità e conoscenze a servizio delle cause sociali per farle crescere nel rispetto di standard etici ele-vati che garantiscano trasparenza e correttezza per i donatori, per le organizzazioni e per i Fundraiser stessi – sentiti i pareri univoci delle voci più autorevoli del settore, si fa promotri-ce di una campagna di sensibilizzazione da comunicare su larga scala.

Duplice l’obiettivo della campagna: da una parte sottolineare che il fundraiser non può ac-cettare retribuzioni a percentuale e dall’altra disincentivare il professionista dal chiedere o l’organizzazione nonprofit, modalità purtroppo sempre più comune.

Sotto il claim “O%, IO NON LAVORO A PERCENTUALE”, ecco le motivazioni principali con cui ASSIF motiva tale scelta di campo:

- Un fundraiser sa che l’efficacia dell’attività non dipende unicamente dal proprio operato, bensì da una pluralità di fattori;
- Un fundraiser sa che questa forma di retribuzione può indurre a scelte e comportamenti più mirati al guadagno personale che all’interesse dell’ente per cui opera e alla volontà del donatore;
- Un fundraiser sa che il suo operato è frutto di relazioni, reciproca fiducia, consenso e adesione con il donatore. Tale valori devono essere mantenuti e rispettati;
- Un fundraiser sa che il reale valore della prestazione fornita tiene conto anche dei risul-tati intangibili che la sua attività genera con passion, etica e competenze.

La campagna verrà lanciata il 25 aprile 2013 su tutta la rete grazie alla collaborazione delle principali scuole di fundraising e dei più attivi blogger di settore. Si ringrazia sin d’ora chi vorrà collaborare dandone la più ampia diffusione.


Per informazioni:
Segreteria Davide Moro segreteria@assif.it (+39) 340 3559335
Ufficio Stampa Marianna Martinoni m.martinoni@assif.it

Milano, 24 aprile 2013

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