Infanzia Italia: Gruppo CRC (1), diminuiscono le 
risorse destinate alle politiche per l’infanzia e 
l’adolescenza, mentre il 32,3 % dei minori è a rischio povertà in Italia. Solo 
il 14% della popolazione sotto i tre anni risulta presa in carico da parte dei 
nidi a titolarità pubblica, mentre 29.309 minorenni sono fuori dalla propria 
famiglia di origine. Tre scuole su 4 non sono in regola con 
certificazioni
Diffuso il 6° Rapporto su “I diritti dell’infanzia e 
dell’adolescenza in Italia”, a cura del Gruppo CRC, alla presenza del Ministro 
per il lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini, e dell’Autorità Garante 
per l’infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora. Necessario l’impegno 
immediato del nuovo Governo.
 
Povertà ma non solo tra i principali problemi dell’infanzia in Italia. Solo 
il 14% della popolazione sotto i tre anni risulta presa in carico da parte degli 
asili nido pubblici. Appena un quarto delle scuole in regola con certificazioni. 
Ben 29.309 persone di minore età vivono al di fuori della propria famiglia 
d’origine.
L’intensità della povertà, che misura di quanto in percentuale la spesa media 
delle famiglie povere è al di sotto della soglia di povertà, nel 2011 è 
risultata pari al 21,1%, mentre nel Mezzogiorno è del 22,3%. Le situazioni più 
gravi si osservano tra i residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%), dove 
sono povere oltre un quarto delle famiglie. In condizione di povertà relativa 
soprattutto le famiglie più numerose: il 28,5% delle famiglie con cinque o più 
componenti, che diventa il 45,2% fra le famiglie che risiedono al sud.
Al contempo, continuano a diminuire i fondi: le risorse destinate 
all’infanzia e all’adolescenza per le 15 città riservatarie sono passate dai 
43,9 milioni di euro del 2008 ai 39,6 del 2013, mentre il fondo straordinario 
per la prima infanzia è passato dai 100 milioni del 2008 a zero.
Questi alcuni dei dati che emergono dal 6° Rapporto CRC, cui hanno 
contribuito 113 operatori delle 82 associazioni coordinate da Save the Children 
che appartengono al Gruppo e che ormai dal 2001 continua con l’impegno assunto 
di fornire un aggiornamento puntuale dell’attuazione dei diritti dell’infanzia e 
dell’adolescenza nel nostro Paese. il rapporto è stato illustrato oggi da 
Arianna Saulini, Coordinatrice del Gruppo, in una conferenza stampa alla 
presenza del Ministro per il lavoro e le Politiche Sociali, Enrico Giovannini, 
del Vice Ministro Maria Cecilia Guerra e dell’Autorità Garante per l’infanzia e 
l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora.
“La pubblicazione del 6° Rapporto CRC avviene all’inizio di 
una nuova legislatura e all’avvio del lavoro del nuovo esecutivo, con l’auspicio 
che i neo Ministri possano trarre spunto dalle raccomandazioni e dall’analisi 
contenuta per sanare alcune criticità del nostro sistema e che i diversi livelli 
istituzionali riescano a rimettere i diritti dell’infanzia al centro dell’agenda 
politica. – ha commentato Arianna Saulini di Save the Children e Coordinatrice 
del Gruppo CRC - In positivo si evidenzia l’operatività dell’autorità 
Garante per l’infanzia e l’adolescenza: il 2012 è stato infatti il 
primo anno in cui in Italia è stata presente tale figura”.
 
“Con il 6° Rapporto CRC è stata effettuata un’attività di 
monitoraggio che fornisce una chiara fotografia sulle necessità e i problemi 
dell’infanzia nel nostro Paese, sull’attuazione o la violazione dei diritti dei 
bambini e degli adolescenti presenti in Italia e le zone d’ombra che emergono 
sono numerose. Per contro si sta assistendo ad un progressivo abbattimento delle 
risorse e una carenza di attenzione per strumenti fondamentali per garantire un 
welfare a misura di bambini, come il Piano nazionale infanzia, 
che continua ad essere adottato in maniera discontinua o senza 
copertura finanziaria adeguata, o per organismi come l’Osservatorio 
nazionale per l’infanzia dell’adolescenza che ha concluso il suo 
mandato alla scadenza prevista, nel novembre 2012 e non è stato rinominato”, 
conclude Arianna Saulini.
Diritto alla cittadinanza: la necessità di una riforma normativa 
e di una chiara informazione
I minori di 18 anni nati in Italia da cittadini stranieri sono ormai poco 
più di 500.000. I minori rappresentano il 23,9% dei 3.637.724 cittadini non 
comunitari, percentuale in aumento rispetto all’anno precedente (21,5%,. Tali 
dati indicano una presenza sempre più radicata nel nostro Paese di minori nati 
sul territorio italiano da genitori stranieri e pertanto il Gruppo CRC 
raccomanda l’attuazione di una riforma della Legge 91/1992 che garantisca 
percorsi agevolati di acquisizione della cittadinanza italiana per i minori 
stranieri nati in Italia e per i minori arrivati nel nostro Paese in tenera 
età.
I minori fuori dalla propria famiglia di origine 
Dai dati statistici risulta che, rispetto all’anno precedente, nel 2011 sono 
aumentate sia le sentenze di adottabilità sia quelle di adozione nazionale: sono 
stati infatti dichiarati adottabili 1.251 minorenni (erano 1.177 nel 2010); sono 
stati pronunciati 965 affidamenti preadottivi (776 nel 2010) e 1.016 adozioni 
legittimanti (932 nel 2010). Resta quindi ogni anno una percentuale di minorenni 
che, pur essendo adottabili, non vengono adottati.
Dei 29.309 minorenni che al 31/12/2010 (3) erano ancora in affidamento 
familiare o in collocamento in comunità in Italia, il 7% - pari ad oltre 2.000 
bambini e ragazzi - era in attesa di adozione. Un dato che fa emergere la realtà 
italiana di quei minorenni che, probabilmente perché grandi o con disabilità, 
non vengono adottati, malgrado le oltre 11.665 domande di adozione nazionale 
presentate nello stesso anno.
L’attuale sistema di welfare italiano evidenzia un grave 
disinvestimento nell’ambito delle politiche e degli interventi di sostegno, 
accompagnamento e riattivazione della famiglia d’origine, a causa dei tagli nei 
servizi tutela dell’ente pubblico. La progressiva riduzione degli interventi di 
prevenzione, di cura della comunità locale, di implementazione della coesione e 
delle reti sociali, dà origine ad interventi tardivi, spesso emergenziali e 
segnati da grave disagio socio-relazionale, la cui “presa in carico” avviene 
quasi esclusivamente a seguito di un provvedimento del Tribunale per i 
Minorenni. Si sottolineano, inoltre la situazione di abbandono istituzionale, 
che attualmente coinvolge ragazzi e ragazze neomaggiorenni, e i tempi 
eccessivamente lunghi dell’Autorità Giudiziaria Minorile nell’assunzione delle 
decisioni e dei provvedimenti a tutela del superiore interesse del minorenne e 
la mancanza di dati sui minori fuori famiglia.
 
Troppi parti chirurgici non tutelano la naturalezza della 
nascita
Nel nostro Paese si ricorre ancora troppo frequentemente ai parti chirurgici. 
Anche se purtroppo i dati relativi al numero di parti cesarei (TC) effettuati in 
Italia risalgono al 2009, si segnala che più di un quarto dei parti avviene 
chirurgicamente, nello specifico il 38%: il 23,6% in Toscana, 
il 52,6% in Sicilia e il 59,6% in Campania. Le percentuali sono superiori 
rispetto alla media europea (26,8%) e soprattutto alla soglia del 15% che 
secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) garantisce il massimo 
beneficio complessivo per la madre e il bambino.
 
Il diritto all’educazione fin dalla prima infanzia e 
la sicurezza degli istituti
Il diritto all’educazione dei bambini da tre a sei anni trova risposta in una 
normativa nazionale, che la riconosce come parte del sistema dell’istruzione e 
ne definisce le norme generali e i livelli essenziali, così come il titolo di 
studio del personale insegnante. Diversa la situazione per la fascia 0-3 anni: 
al 31/12/2011 la percentuale di presa in carico complessiva della popolazione 
sotto i tre anni da parte dei servizi a titolarità pubblica (asili comunali, 
privati convenzionati o sovvenzionati dal settore pubblico (4) era pari al 14%,  
largamente inferiore al 33% auspicato dalle autorità europee (5). I diritti dei 
bambini sono ulteriormente minacciati in molti Comuni dalla richiesta alle 
famiglie di una maggiore compartecipazione alla spesa del servizio, che, a 
fronte delle attuali difficoltà economiche, causa una diminuzione delle 
iscrizioni.
Per quanto riguarda gli aspetti di carattere strutturale, la situazione 
permane estremamente grave: solo un quarto delle scuole è in regola con le tre 
certificazioni, di agibilità statica, igienico-sanitaria e di 
prevenzione incendi che risultano presenti nel 24% delle scuole 
monitorate.  
 
Alcol, droga e gioco d’azzardo: rischi collegati al disagio 
sociale
Il consumo problematico, l’abuso e la dipendenza delle 
sostanze psicoattive, illegali e legali, mostra nel corso del 2012 sembrano 
concentrarsi in alcune fasce specifiche di utilizzatori minorenni, su cui 
convergono povertà economico-sociali, sofferenze psichiche individuali e 
difficoltà d’ordine relazionale. In particolare sembrano maggiormente a rischio: 
i minori in cui l’abuso si associa con disturbi della condotta, disturbi del 
comportamento alimentare, o con altre forme di sofferenza psichica; minori figli 
di persone alcoldipendenti e tossicodipendenti; minori appartenenti a nuclei 
familiari multiproblematici, spesso collocati in contesti degradati, in cui al 
rischio del consumo si associa spesso il rischio di “arruolamento” nello spaccio 
(i minori ristretti negli istituti di pena con diagnosi di “abuso di sostanze 
psicoattive illegali” erano 860 nel 2010, per la grande maggioranza di 
nazionalità italiana); minori stranieri non accompagnati che intraprendono 
percorsi come “pusher”.Per quanto riguarda l’alcol, si segnala l’aumento tra i 
giovani (14-24 anni) del consumo di bevande alcoliche fuori pasto. In modo 
considerevole stanno aumentando le cosiddette dipendenze comportamentali, tra 
cui quella da gioco d’azzardo. Si stima che l’impennata dell’offerta di gioco 
d’azzardo nel corso del primo decennio del 2000, abbia indotto dipendenza in 
almeno il 2% dei giocatori, tra cui alcune migliaia di minorenni.
 
L’Assistenza neuro-psichiatrica infantile non è 
adeguata
Restano insufficienti le risorse e la presa in carico territoriale per i 
disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza.. In Italia la patologia 
psichiatrica rimane quella maggiormente negletta, in particolare in adolescenza, 
sia nell’ambito della diagnosi precoce sia in quello della gestione delle 
emergenze. La maggior parte dei ricoveri psichiatrici in adolescenza avvengono 
per disturbi della condotta, abuso di sostanze o di alcool, gravi disturbi 
d’ansia e disturbi del comportamento alimentare. Dei 382 letti di 
Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPI), sono solo 79 quelli 
disponibili per acuzie psichiatriche e solo un terzo dei ricoveri ordinari 
avviene in reparti di neuropsichiatria infantile, mentre gli altri avvengono in 
reparti inappropriati.
 
L’urgenza di un Piano Nazionale Infanzia e della Commissione 
Parlamentare Infanzia
Questi sono solo alcuni argomenti trattati, il 6° Rapporto 
CRC fornisce un quadro generale dell’andamento delle politiche per 
l’infanzia, entrando nello specifico di molti aspetti (sono 51 i 
paragrafi/temi di cui si compone), esaminate da coloro che tutti i 
giorni lavorano con e per i bambini/ragazzi ed avendo come punto di riferimento 
il superiore interesse del minore.
 
“ Stiamo vivendo un momento molto delicato per le politiche rivolte 
all’infanzia e all’adolescenza, che non deriva solo dalla crisi economica” 
commenta Arianna Saulini Coordinatrice e portavoce del Gruppo CRC. “Chiediamo un 
impegno concreto al nuovo esecutivo ed al neo Parlamento affinchè, partendo da 
un monitoraggio delle risorse e delle azioni implementate, si agisca al più 
presto sulle aree di criticità segnalate nel Rapporto”.
“Promozione degli affidamenti familiari, con lo stanziamento di finanziamenti 
adeguati, investimenti sui servizi educativi destinati alla prima infanzia che 
garantiscano un’educazione prescolare su tutto il territorio nazionale, con 
livelli essenziali in termini qualitativi e quantitativi, una normativa più 
restrittiva in materia di limitazione della pubblicità di bevande alcoliche e di 
gioco d’azzardo: questi solo alcuni degli interventi che il Gruppo CRC chiede al 
Governo e al Parlamento. Senza dimenticare però che è urgente l’adozione 
di un “Piano Nazionale Infanzia” e la nomina della Commissione Parlamentare 
Infanzia, che potranno essere utili strumenti per il Governo appena 
insediatosi.”
 
È possibile scaricare il 6°Rapporto CRC completo dal 
sito: www.gruppocrc.net
 
 
Il Gruppo CRC, coordinato da Save the Children, è composto dalle seguenti 82 
associazioni : Fondazione ABIO Italia onlus, ACP – Associazione Culturale 
Pediatri, Fondazione ACRA – CCS,  AgBE, Agedo -  Associazione di genitori, 
parenti e amici di omosessuali, AGESCI – Associazione Guide e Scout Cattolici 
Italiani, Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini, ALAMA - Associazione Laziale 
Asma e Malattie Allergiche, Ali per giocare - Associazione Italiana dei Ludobus 
e delle Ludoteche, ALISEI, AMANI - Associazione di volontariato, Anfaa - 
Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie, Anffas Onlus – 
Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o 
Relazionale, Associazione Antigone, Archè - Associazione di Volontariato Onlus, 
Archivio Disarmo - Istituto di Ricerche Internazionali, Arciragazzi, ASGI - 
Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Bambinisenzasbarre, 
Batya - Associazione per l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione, CAM - Centro 
Ausiliario per i problemi Minorili, Camina, Caritas Italiana, CbM - Centro per 
il bambino maltrattato e la cura della crisi famigliare, Centro per la Salute 
del Bambino onlus, Centro Studi Hansel e Gretel,Centro Studi Minori e Media, 
Cesvi, CIAI - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia, CIES - Centro Informazione e 
Educazione allo Sviluppo, CISMAI - Coordinamento Italiano dei Servizi contro il 
Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia, Cittadinanzattiva, CNCA - Coordinamento 
Nazionale delle Comunità d’Accoglienza, CND - Consiglio Nazionale sulla 
Disabilità, Comitato Giù Le mani dai bambini onlus, Comitato italiano per 
l’Unicef Onlus, Coordinamento Genitori Democratici onlus, Coordinamento La 
Gabbianella onlus, CSI  - Centro Sportivo Italiano, CTM onlus Lecce, Dedalus 
Cooperativa Sociale, ECPAT Italia, Fondazione Fabiola De Clercq-ABA onlus, 
FEDERASMA Onlus - Federazione Italiana delle Associazioni di Sostegno ai Malati 
Asmatici e Allergici, Associazione Figli Sottratti, Geordie Associazione onlus, 
Associazione Giovanna d'Arco Onlus, Associazione Gruppo Abele Onlus, Gruppo 
Nazionale nidi e infanzia, IBFAN Italia, Il Corpo va in città, Intervita onlus, 
IPDM - Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile, IRES - Istituto di 
Ricerche Economiche e Sociali, IRFMN - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario 
Negri, L’Abilità - Associazione Onlus, Fondazione L’Albero della Vita onlus, 
L’Altro diritto onlus, La Gabbianella ed altri animali, La Leche League Italia 
Onlus, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, M.A.I.S. - Movimento 
per l'Autosviluppo l'interscambio e la Solidarietà, MAMI - Movimento 
Allattamento Materno Italiano Onlus, On the Road Associazione onlus, Opera 
Nomadi Milano, Osservazione onlus - Centro di ricerca azione contro la 
discriminazione di rom e sinti, OVCI la Nostra Famiglia, Fondazione PAIDEIA, 
Pralipé Cooperativa Sociale onlus, Fondazione Roberto Franceschi onlus, Save the 
Children Italia, Saveria Antiochia Omicron, SIMM - Società Italiana di Medicina 
delle Migrazioni, SINPIA  - Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e 
dell'Adolescenza, SIP - Società Italiana di Pediatria, SOS Villaggi dei Bambini 
onlus, Terre des Hommes, Unione Nazionale Camere Minorile (UNCM), UISP - Unione 
Italiana Sport per Tutti, Valeria Associazione Onlus, Associazione 21 Luglio, 
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.
 
 
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa per Gruppo CRC/Save The Children Italia
Alessia Maida, mob. 340.47.17.515, alessia.maida@email.it
[1] CRC è l’acronimo della 
Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the 
Rights of the Child).
 
[2] ISTAT, “I cittadini non 
comunitari regolarmente soggiornanti, 2011-2012”.
 
[3] Fonte: “Bambine e bambini 
temporaneamente fuori dalla famiglia di origine”
 
[4] ISTAT, “L’offerta 
comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia – 
Anno scolastico 2010/2011”, Statistiche Report, 25 giugno 2012, 
www.istat.it.
 
[5] Consiglio delle Comunità 
europee, Barcellona, 2002.