Nel mondo ogni cinque secondi muore un bambino prima di aver compiuto 5 
anni per cause facilmente prevenibili e curabili come il morbillo, la diarrea o 
la polmonite. Eppure basterebbero semplici soluzioni a basso costo per 
dare loro il diritto alla sopravvivenza, per questo lavoriamo per garantire 
l’accesso alle cure sanitarie di base a tutti i bambini e alle loro famiglie, 
sviluppando progetti di nutrizione, prevenzione, assistenza materno-infantile e 
informazione.
Nell’autunno 2009 Save the Children ha inoltre lanciato 
internazionalmente Every One, una nuova campagna per dire basta alla 
mortalità infantile con l’obiettivo di raggiungere ogni anno 50 milioni 
di bambini e donne in età riproduttiva entro il 2015. Nel 2012 in Italia abbiamo 
raccolto quasi 2,5 milioni di Euro anche grazie al grande successo di pubblico e 
ampia risonanza mediatica che ha portato al coinvolgimento attivo - in 3 anni - 
di 2,8 milioni di persone. Nel 2012 Save the Children Italia ha raggiunto oltre 
1 milione di beneficiari con progetti di salute e 
nutrizione.
Grazie a questi fondi è stato possibile incontrare la 
mamma di Priti a Calcutta e intervinire prima che la malnutrizione arivasse ad 
ucciderla.
 
Ecco la sua storia:
Priti è la sesta figlia di una delle famiglie del Ward 58, uno 
slum di Calcutta. Il padre di Priti è disoccupato e Nilam, la madre, è costretta 
a lavorare come domestica per portare a casa 3.000 rupie al mese (circa 40 euro) 
e sfamare tutta la famiglia. Durante l’ultima gravidanza Nilam non ha 
avuto tempo per riposarsi, prendersi cura di se stessa e mangiare in maniera 
adeguata per cui, al momento della nascita, Priti era già 
sottopeso. Quando i nostri operatori l’hanno visitata, Priti aveva 9 
mesi, pesava circa 6 chili, soffriva di frequenti diarree e non riusciva a 
prendere peso per cui è stato consigliato alla madre di portare la bambina al 
centro per la cura della malnutrizione.
I nostri operatori hanno parlato con il datore di lavoro di Nilam 
spiegandogli la gravità della situazione e convincendolo a lasciare che la 
figlia più grande di Nilam lavorasse al suo posto mentre lei era fuori 
per curare la piccola Priti (il centro sanitario è infatti distante 
dallo slum e richiede la presenza costante della madre per i 14 giorni del 
trattamento).
A Priti è stata diagnosticata una forma di malnutrizione 
acuta, ma dopo aver ricevuto le cure adeguate ha iniziato velocemente a 
prendere peso e a diventare più vivace. Uno dei nostri operatori che ha seguito 
il caso ci ha raccontato che prima di questo episodio Nilam non prestava 
attenzione al peso dei propri figli e non era interessata ai consigli alimentari 
che le venivano dati durante le sessioni organizzate dai volontari comunitari. 
Dopo questo episodio, e notando il rapido miglioramento della salute della 
bambina, Nilam ha una percezione diversa della salute dei propri figli. Oggi 
Priti ha quasi un anno. È vivace, allegra e gode di una buona salute.
 
Per 
saperne di più consulta la sezione dedicata al Bilancio di Save the 
Children.
 
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