“Negli ultimi 20 anni, quei 20 milioni di italiani che vivono tra Calabria, 
Sicilia, Puglia e Lazio hanno conosciuto lo strumento del commissariamento per 
affrontare le croniche emergenze rifiuti del centro sud. In nessuno di questi 
territori il commissariamento ha però risolto uno solo dei problemi del ciclo 
dei rifiuti. Anzi, li ha tutti amplificati”.
Così il presidente di 
Legambiente Vittorio Cogliati Dezza in merito all’emergenza rifiuti in Sicilia e 
al duro attacco rivolto dall’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino a 
Confindustria e Legambiente Siciliane per aver chiesto al Parlamento italiano di 
non convertire in legge, nella parte relativa all'impiantistica, il decreto del 
governo Monti che dichiarava l'emergenza sull'intero ciclo dei rifiuti per la 
città di Palermo e limitatamente all'impiantistica per il resto del territorio 
siciliano.
“La centralizzazione delle decisioni - prosegue Cogliati Dezza 
- ha deresponsabilizzato gli enti locali e allontanato i cittadini da quei 
processi decisionali democratici che sono alla base della costruzione degli 
impianti di riciclaggio e trattamento dei rifiuti, che sono necessari per 
superare lo smaltimento in discarica che nel centro sud continua a prevalere. 
Come hanno dimostrato numerose relazioni della commissione parlamentare sul 
ciclo dei rifiuti e della Corte dei conti il commissariamento ha alimentato 
illegalità e portato allo sperpero di diversi miliardi euro dei cittadini 
italiani”.
“Prendiamo atto che l’aver chiesto fin dal novembre 2012 di 
non ricorrere più all’emergenza, soprattutto alla luce delle pesantissime 
conclusioni a cui era pervenuta una Commissione Parlamentare d’inchiesta 
nell’ottobre 2010, non è stato gradito dal governo della Regione – dichiara il 
presidente di Legambiente Sicilia Domenico Fontana - Noi continuiamo a 
rivendicarlo con forza perché coerente con quello che abbiamo sempre affermato. 
Legambiente in questi anni ha sempre cercato di contribuire all'avvio di una 
vera gestione integrata dei rifiuti, al contrario i governi che si sono 
succeduti, hanno costruito un sistema che ha prodotto il disastro con il quale 
oggi ci stiamo confrontando. La commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti, 
presieduta dall'avvocato Pecorella, ha concluso i suoi lavori denunciando che le 
dichiarazioni di emergenza sono state dal 1999 lo strumento per ‘questa gestione 
criminale’.
“La Sicilia - prosegue Fontana - è dotata dal 2010 di una 
legge di riforma del sistema dei rifiuti e dal 2012 di un nuovo piano di 
gestione approvato dal Ministero dell'ambiente e da noi fortemente sostenuto. 
L'assessore Marino e il governo Crocetta, se ne hanno le capacità, hanno quindi 
tutti gli strumenti per gestire in via ordinaria l'intero sistema della gestione 
integrata dei rifiuti, come avviene nelle migliori regioni italiane. Questo 
dovrebbe fare la buona politica, piuttosto che cercare scorciatoie come le 
emergenze e le gestioni commissariali. Il tentativo, anche piuttosto goffo, di 
fare confusione per nascondere la nostra doverosa richiesta di chiudere la 
stagione delle ‘emergenze’ è l'indicatore della difficoltà in cui versa 
l'assessorato”.