Save the Children nel 2012 ha destinato agli interventi di protezione il 
12% dei fondi nell'ambito dei programmi internazionali, e ben il 41% in quello 
dei programmi nazionali, arrivando a raggiungere 133.662 minori 
destinatari.
Guardando all’Italia emerge un focus particolare sui minori migranti 
non accompagnati, ragazzi come Azar, partito dall'Afghanistan a 15 anni 
e che così ci ha raccontato la sua storia:
Sono andato a Patrasso. Volevo raggiungere l'Italia da solo, senza l'aiuto di 
un contrabbandiere e mi ero nascosto sotto un camion. Ho visto le condizioni in 
cui vivevano gli afghani, costretti a dormire in un cantiere edile. Alcuni 
avevano le braccia rotte, altri le gambe o i denti rotti. Ho chiesto loro cosa 
fosse accaduto e mi hanno risposto che era stata la polizia. Un giorno ho 
cercato di entrare all'interno del parcheggio per i camion e mentre eravamo in 
mezzo alla strada la polizia ha tentato di investirci con la macchina. Mi sono 
buttato verso l’isola pedonale e per arrampicarmi sull’isola di traffico mi sono 
fatto male alla gamba.
Sono dovuto restare fermo lì per una settimana perché la gamba mi faceva 
malissimo. Dopo questa brutta avventura sono andato a Kerentus e dopo una 
settimana il contrabbandiere ci ha messo sul camion, nascosti in un carico di 
cavi elettrici. Ventiquattro ore dopo il camion ci ha imbarcati su una nave. Due 
giorni dopo siamo arrivati in Italia e scesi dal camion. Dopo un'ora di lungo 
cammino ho conosciuto un ragazzo afghano di origine pashtun. Ho chiesto se 
potevo stare da lui per una notte e lui ha acconsentito. Siamo andati insieme a 
casa sua e ho potuto fare una doccia. Mi ha dato vestiti puliti e ho avuto la 
possibilità di riposare. Il giorno dopo ho comprato un biglietto del treno che 
costa 76 euro e sono partito per Roma. Ora sono a Roma e vorrei andare in un 
altro paese europeo. 
Per saperne di più consulta la sezione dedicata al Bilancio di 
Save the Children.