"Ciò che ci rende uguali supera di gran lunga ciò che ci rende diversi". E' questo lo slogan di #stopthepity, un movimento che ha l'obiettivo di educare a rapportarsi senza pregiudizi alla narrazione delle storie dal continente africano.

La campagna Stop the Pity, lanciata dall'associazione Mama Hope all'ultimo festival SXSW di Austin, mira a comunicare un'immagine non stereotipata dell'Africa, non vittima ma protagonista del cambiamento. Con uno storytelling basato sul divertimento e sulla dignità la campagna ha avuto un successo straordinario per la raccolta fondi dell’organizzazione

I video sono stati realizzati da Joe Sabia, artista digitale di New York insieme a Bryce Yukio Adolphson, regista e fotografo specializzato nel campo umanitario.

In questa prima clip Alex, un bambino tanzaniano di 9 anni che ama i film d’azione, racconta la trama di “Commando” con Arnold Schwarzenegger. Alex si mostra subito come un bambino estremamente intelligente, pieno di fantasia e creatività. Il messaggio arriva chiaro e forte: l’Africa non ha bisogno della nostra pietà ma di opportunità per sviluppare tutto il suo potenziale. Allo stesso modo le donne africane sono molto più che semplici mamme, amiche, mogli ma in primis donne, con un potenziale infinito.

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Allo stesso modo bambini come Richard Turere dal Kenya, speaker alla conferenza Ted di Nairobi, dimostrano come l'inventiva, la curiosità e la necessità stimolano le capacità intrinseche in ognuno di noi e dimostrano che il pietismo non fa crescere, ma anzi ingabbia. (http://www.volontariperlosviluppo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2742:stop-the-pity-quando-le-idee-vincono-i-pregiudizi&catid=24:controcorrente&Itemid=200061)

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