“A la gloire des coloniaux du 13ème Régiment Sénégalais qui sont tombés ici pour la Libération de la Patrie. Le 17 juin 1944”. Così è scritto sull’epigrafe che ancora esiste sulla spiaggia di Marina di Campo, all’Isola d’Elba. 01 e 02 novembre 2013. Da Milano all'Isola d’Elba. (cliccare qui)

E’ la storia, finora sconosciuta al grande pubblico di quanto accadde nella notte tra il 16 e il 17 giugno 1944 quando, dopo nove mesi di occupazione tedesca, l'alto comando alleato liberò l'isola. Una divisione di fanteria coloniale francese, sbarcata sulla spiaggia di Marina di Campo, si impadronì della parte occidentale dell'isola. Erano 12.000 uomini e tra loro numerosi senegalesi, in prima linea durante lo sbarco. La spiaggia era minata e fu una carneficina.

La storia è venuta alla luce grazie al libro “La Guerre de Boubacar” scritto da una giornalista italiana, Francesca Caminoli, che racconta come gli ultimi sopravvissuti, il sergente Flaubert e il soldato Boubacar, abbiano tramandato ai loro discendenti la vicenda di quel terribile sbarco, perché un giorno potessero ritrovarne il luogo e onorare la memoria degli eroici combattenti morti per la difesa della libertà.

Per questo l’UNION DES SENEGALAIS DE L’EXTERIEUR ha deciso di organizzare una carovana che vuole, nel prossimo futuro, raggiungere tutti i Paesi d’Europa in cui si trovano cimiteri e monumenti dedicati ai combattenti africani.

Durante le due guerre mondiali infatti l’armata coloniale aveva arruolato decine di migliaia di giovani provenienti dal Senegal, dal Mali, dalla Guinea, dal Benin, dalla Costa d’Avorio…., dei quali più di 60.000 morirono sui campi di battaglia europei.

L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: da un lato attraverso la commemorazione dei combattenti africani morti in Europa durante le due guerre mondiali, onorare tutte le vittime dell’intolleranza e del razzismo. Dall’altro affermare che gli immigrati hanno il diritto di veder riconosciuto il loro contributo alla costruzione di un’Europa moderna, inclusiva e libera da pregiudizi.


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