Lo studio dell’Università del Wisconsin diffuso nei giorni scorsi in merito alla 
produzione di globuli rossi e bianchi da cellule staminali umane riporta 
all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della possibilità, a breve o medio 
termine, di avere disponibilità di sangue o emocomponenti “prodotti” in 
laboratorio a scopo trasfusionale. 
AVIS segue tutti questi lavori con estrema attenzione, ritenendo 
fondamentale il progredire della scienza.L’impegno che da anni la nostra 
Associazione dedica alla ricerca scientifica, ad esempio attraverso le 
collaborazioni con Telethon e Uildm, lo dimostra.
 
Tutti questi annunci, tuttavia, non devono far passare in secondo piano che 
ad oggi l’unica modalità che garantisce continuità e sicurezza nelle terapie 
trasfusionali è la donazione di sangue da donatori volontari, periodici e non 
remunerati. Non possiamo mai abbassare la guardia, perché c’è continuo bisogno 
di nuovi donatori, sia per la crisi demografica in atto sia per le criticità che 
possono verificarsi in determinati momenti dell’anno (come sta accadendo anche 
quest’estate con il west Nile Virus) e che richiedono l’allargamento del numero 
di donatori. E’ con questa consapevolezza che proprio nelle scorse settimane, in 
concomitanza con la giornata mondiale del donatore del 14 giugno, abbiamo 
lanciato una nuova campagna di comunicazione chiamata ‘La prima 
volta’.
Vincenzo Saturni
Presidente AVIS NAZIONALE