Sono circa 50.000 civili ad essere costretti nella città irachena 
assediata di Falluja senza poter sfuggire, mentre è in corso una nuova 
offensiva militare intorno alla città.  È fondamentale che vengano 
garantiti percorsi sicuri per permettere ai bambini e alle loro famiglie
 di fuggire. Questo l’allarme di Save the Children, mentre aspri 
combattimenti infuriano intorno alla città, ormai sotto assedio da 
cinque mesi.
	Posti di blocco militari e ordigni esplosivi improvvisati piazzati 
lungo le strade da gruppi armati hanno impedito alla maggior parte dei 
civili di fuggire e i percorsi per portare rifornimenti alla città sono 
completamente interrotti dallo scorso gennaio, senza che alcun tipo di 
aiuto possa entrare all’interno. I mercati hanno esaurito le forniture 
di cibo e le medicine stanno scarseggiando, esponendo i bambini malati e
 le persone più anziane a un forte rischio. Migliaia di bambini soffrono
 la mancanza del latte, che durante l’assedio ha raggiunto il prezzo di 
50 dollari per una singola lattina di latte artificiale in polvere.
	Anche il prezzo di altri prodotti alimentari di base e del carburante è
 salito alle stelle. Secondo i dati raccolti da Save the Children, a 
marzo – dopo due mesi di assedio – le patate e lo zucchero avevano 
raggiunto un costo tra le dieci e le quindici volte più alto del 
normale. Ci sono state anche segnalazioni di bambini e genitori 
costretti a mangiare zuppe a base di erbe o semi perché non avevano 
altro da dare ai propri figli. Sempre secondo i dati raccolti 
dall’Organizzazione, inoltre, fino a 700 persone, tra cui 400 bambini, 
sarebbero riuscite a fuggire dalla città nelle ultime ore. Nonostante 
ciò molte migliaia di persone restano intrappolate al suo interno.
	“Il cibo e le altre forniture non possono entrare e le persone non 
possono uscire. La città è sotto assedio completo da mesi e le 
condizioni al suo interno peggiorano di ora in ora”, spiega Maurizio 
Crivellaro, Direttore di Save the Children in Iraq. “Ora che le 
operazioni militari si stanno intensificando ulteriormente, è 
letteralmente questione di vita o di morte che i bambini e le loro 
famiglie possano uscire dalla città in un modo sicuro. Tutte le parti in
 conflitto devono garantire ai civili dei percorsi sicuri e le autorità 
devo assicurare ai bambini in fuga con le loro famiglie la protezione di
 cui hanno bisogno”.