"Dopo di Noi" è il termine col quale i genitori di persone con disabilità indicano il periodo che seguirà alla loro dipartita; si chiedono, in pratica, cosa sarà del loro congiunto disabile dopo la loro morte, ovvero, in altre parole, quando non ci saranno più ad assisterlo, chi se ne prenderà cura in modo adeguato?

Questa domanda ha avviato un processo di riflessione interno al mondo del Non Profit ,dal quale emerge oggi l'importanza di fornire strumenti di autonomia, anche abitativa, alle varie forme di disabilità, in anticipo rispetto alla dipartita dei familiari.
"Dopo di Noi", muta, dunque, in "Durante il Noi". Le famiglie e le realtà Non Profit italiane interrogano, infatti, la politica e la società civile, chiedendo di intervenire in modo da creare degli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno a tutte quelle persone che, con disabilità, non potranno o vorranno più,  ad un certo punto della loro vita, contare su un supporto familiare. 

La Legge sul dopo di Noi, DDL del  16 giugno 2016: “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare” contiene disposizioni per affrontare il futuro delle persone con disabilità gravi dopo la morte dei parenti che si prendevano cura di loro.
Ad oggi, la richiesta è di aumento delle risorse del Fondo di Non Autosufficienza per permettere davvero alle persone con disabilità di poter vivere la domiciliarietà, cioè di poter restare il più possibile a vivere nelle loro case, con i proprio cari.
Oppure, in alternativa, avviare percorsi di autonomia abitativa sperimentali. La richiesta arriva, in particolare, da Agespi, Anaste, Aris e Uneba, associazioni di categoria che hanno raccolto migliaia di sollecitazioni del settore sanitario e sociosanitario privato, rivolgendole al Ministero della famiglia e disabilità, in concomitanza dell’appena concluso incontro dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.
In conclusione, vogliamo suggerire un ulteriore riflessione sui termini fino ad oggi utilizzati: quando parliamo del “Dopo di Noi” o anche quando crediamo di esprimerci in maniera più appropriata usando il “Durante Noi”, non ci accorgiamo che l’attenzione è sempre rivolta al “Noi”, a noi: genitori e/o realtà che lavorano con disabili fisici e/o intellettivi. Sarebbe, necessario, invece rovesciare la prospettiva. Perché non partire dall'esigenza del disabile per capire come accompagnarlo in un percorso adatto a lui? Occorre, quindi, chiederci, come genitori, familiari, operatori e volontari non cosa succeda "Dopo di Noi", ma "Durante il Noi che sia Meglio per Voi". Numerose Associazioni, Cooperative, Strutture Residenziali, Centri Diurni ragionano secondo questa logicae sviluppano progetti di autonomia e indipendenza lavorativa, abitativa ed affettiva sempre più interessanti. 

Per approfondimenti:

https://www.disabili.com/aiuto/speciali-famiglia-a-aiuto/dopo-di-noi
http://www.superando.it/2016/09/20/disabilita-intellettive-e-autonomia-abitativa/
http://www.osservatoriodisabilita.gov.it/it/
https://www.anaste.com/it/
http://www.agespi.it/
https://www.arisassociazione.it/

https://coopvillamaria.org/servizio-macrame/

http://www.ilponterovereto.it/io-domani/

 

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