Lo spreco alimentare non è solo una questione di cibo. Per arrivare sulle nostre tavole, gli alimenti di cui ogni giorno ci nutriamo, hanno visto l’investimento di numerose risorse naturali con un altrettanto importante impatto ambientale.

Con il cibo sprecato dunque vengono gettate risorse come acqua, suolo e fonti energetiche di ogni tipo; per non parlare dello spreco economico e dello spreco in termini di risorse umane.
Stando all’analisi realizzata dalla FAO, gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale. Insomma, su 3,9 miliardi di tonnellate di alimenti prodotti, 1,3 finiscono nella spazzatura.

Ogni famiglia italiana butta via in media 84,9 kg di cibo all’anno. E le cifre sono alte anche per mense scolastiche e supermercati.

Ma qualcosa sta cambiando: grazie a nuove ricerche e recenti normative, grazie a un’attenzione maggiore da parte dei cittadini e anche grazie ad un impegno crescente delle piccole e grandi realtà Non Profit Italiane.

Lo spreco alimentare nel mondo vede tre punti critici:

Food losses_Si riferisce alle perdite che si determinano a monte della filiera agroalimentare, durante la coltivazione o l’allevamento, la raccolta e il trattamento della materia prima.
Food waste_Vale a dire gli sprechi che avvengono durante la trasformazione industriale, distribuzione e le produzioni in eccedenza (prodotto invenduto).
Sprechi domestici_Ossia gli alimenti acquistati ma che non finiscono sulla tavola dei consumatori perché lasciati scadere nel frigo o nella dispensa.

Le realtà Non Profit sanno agire in tutte queste problematiche per arginarle, facendo formazione/informazione per contrastarle dando consapevolezza agli attori in gioco o realizzando servizi veri e propri di cerniera per le filiere.

Molte infatti sono le Associazioni e le Cooperative presenti sul territorio che sensibilizzano sull'importanza della prevenzione dello spreco mediante la co-produzione locale o l'acquisto limitato e relazionale di prodotti selezionati; come molte sono quelle che intervengono come veri e propri attori economici nazionali all'interno della filiera per evitare lo spreco delle eccedenze della grande distribuzione organizzata.

Ecco alcuni link di realtà operative nel panorama italiano: 

Anche lo Stato Italiano, mediante il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, prende posizione in merito allo Spreco Alimentare pubblicando il vademecum "Io Non Spreco".

Per un approfondimento scientifico sul tema vi invitiamo a leggere l'articolo: "Prevenire e ridurre lo spreco alimentare" di Giulio Vulcano e Lorenzo Ciccarese, che ci racconta come lo spreco si può combattere soprattutto cambiando le filiere e i sistemi alimentari, rendendoli: più corti, locali, ecologici, solidali e di piccola scala. 

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