In Conferenza Stato-Regioni, giovedì 10 settembre, si è sancita la tanto attesa intesa sul Registro nazionale unico del Terzo settore (RUNTS).

Il Registro Unico è previsto ai sensi dell’articolo 53, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.

Il RUNTS andrà a sostituire gli esistenti registri di settore, regionali o provinciali, semplificando iter che oggi sono articolati e complessi e risolvendo il fatto che spesso gli enti si trovano di fronte ad interpretazioni divergenti a seconda della regione in cui hanno sede o dell’istituzione chiamata ad applicare le norme.

La gestione informatica del RUNTS è stata affidata a Infocamere, la società telematica delle Camere di commercio, attraverso una convenzione siglata nel marzo 2019 dal Ministero del lavoro e Unioncamere, in forza dell’esperienza modello del Registro Imprese, accessibile, trasparente e telematico fin dalla sua nascita, nel 1995.

Il modello per cui il Registro è del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il sistema camerale che rende disponibile una struttura tecnologica unica ma lasciando la completa autonomia alle Regioni nella operatività è già di per sé «qualcosa di estremamente innovativo», sottolinea Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere. Egli conferma che «entro 180 giorni vi sarà il primo rilascio della infrastruttura tecnica» e aggiunge un fiducioso «contiamoli pure da oggi, senza aspettare la formale pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto».

Stante l’accordo tra Regioni e Ministero del Lavoro, entro il primo semestre 2021 il Registro Unico sarà operativo.

Fonte Vita 

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