I conflitti emergono nelle relazioni. Non sono generati da qualcuno, ma si generano sempre tra qualcuno. Si generano in un contesto, in un tempo, in un clima specifico.
La parola conflitto è normalmente associata allo scontro, alla guerra; eppure lo scontro è solo un incontro avvenuto a velocità un po’ troppo elevata. Il confine tra incontro e scontro è in effetti, spesso, estremamente sottile, ma l’effetto prodotto può essere molto diverso.

 

Nel linguaggio corrente tendiamo ad attribuire un valore positivo all’armonia e uno negativo al conflitto, dimenticando il fatto che l’armonia è un risultato, non una condizione. E che la condizione per produrre armonia è quella di trasformare un potenziale scontro in un incontro.

Le organizzazioni sono luoghi di incontro e, talvolta, anche luoghi di scontro. Lo sono per un insieme di motivi: perché le aspettative, le attese, gli obiettivi delle persone differiscono fortemente; perché manca un principio capace di regolarne i funzionamenti: un’autorità, un perimetro ben definito di azione, un oggetto, obiettivi condivisi. Lo scontro, il conflitto, sono solo i sintomi che ci aiutano a vedere cosa manca, cosa non abbiamo visto. È come quando sulla pelle spunta un eritema: il corpo (e la mente incorporata) ci stanno dicendo che c’è qualcosa che non va.

Anche le organizzazioni, come gli individui, cercano frettolosamente di liberarsi dall’eritema e dal prurito. Le pomate al cortisone fanno miracoli, ma non agiscono sulle cause e anzi riducono lo spazio di conoscenza, cioè quel processo di ricerca che ci potrebbe aiutare a trasformare il sintomo in una spia di qualcosa di più profondo, riconoscibile, affrontabile.
Anche i conflitti, come i problemi della pelle, hanno bisogno di tempo, cura e metodo per essere affrontati. Riconoscerli è il primo passo per affrontarli.

Solo un’avvertenza (impegnativa), non è detto che al dunque, riusciamo a rinunciare a quelle abitudini d’azione e di pensiero che hanno prodotto il conflitto, così come non è detto che, come individui, siamo disposti ad assumere quei comportamenti capaci di riportare l’organismo a quello stato di equilibrio sostenibile che chiamiamo salute.

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Venerdì 16 e venerdì 23 aprile si terrà il corso "Elogio del conflitto". La formazione di 6 ore si svolge online per 2 moduli di 3 ore ciascuno.

Il corso proposto, dal taglio pratico-operativo e aperto al racconto e al confronto, cercherà di fornire un quadro il più completo possibile su: cosa sono i conflitti; l’importanza di mettersi in ascolto di se stessi e degli altri per riconoscerli e nominarli; come e perché nascono i conflitti nelle organizzazioni; cosa vuol dire gestire un conflitto e come si fa.

Maggiori informazioni sul corso e sulla modalità di iscrizione al link

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