Se è vero che la pandemia ha causato un grave calo del mercato delle auto è pur vero che sono aumentati gli incentivi verso una mobilità più green. Il nostro Paese tuttavia, tocca ancora i primati per numero di auto pro capite e, soprattutto al Sud, per diverse ragioni di ordine più (infra)strutturale che culturale, si ricorre maggiormente all'auto come modalità di spostamento. Fondazione CON IL SUD mette a disposizione 4,5 milioni di euro per promuovere una nuova cultura della mobilità con scelte alternative all’impiego delle macchine private.

 

Se a livello europeo, da oltre un decennio, sono molteplici le strategie orientate a ridurre la dipendenza dall’automobile e a promuovere la diffusione del diritto alla mobilità, in Italia, e soprattutto nel Mezzogiorno, queste esperienze rimangono residuali e il modello dominante è ancora ‘auto-centrico’. Il rapporto annuale dell’osservatorio nazionale Sharing Mobility evidenzia che le sperimentazioni di micromobilità nel Sud Italia sono molto sporadiche e riguardano solo pochi capoluoghi di provincia[1].

I dati dell’Osservatorio #conibambini[2] sottolineano la criticità dei trasporti pubblici soprattutto nelle aree interne. In Italia, in media, il 10% della popolazione che abita più distante dalle stazioni deve percorrere almeno 12,24 chilometri per raggiungere quella più vicina. Questo dato cambia molto sul territorio, penalizzando molte province meridionali (Ogliastra 51,2 Km, Nuoro 33, Agrigento 31,4, Potenza 30,3).

Il Sud è scarsamente rappresentato anche nel rapporto annuale su mobilità ed emissioni in Italia CittàMEZ 2020 di Legambiente e Motus-E[3] che ha valutato la situazione di 104 capoluoghi di provincia. Solo 5 grandi città italiane hanno aumentato notevolmente l’uso di mezzi a basse emissioni, privilegiando (tra il 34% e il 58% ) altre modalità di spostamento (a piedi, in bici, in tram o bus elettrico, in treno, in metro e con altri mezzi elettrici come il monopattino e l’auto, sia privatamente sia in sharing). Il Sud è rappresentato solo da Napoli (all’11° posto della classifica generale). Le altre città sono Milano (al primo posto), Venezia, Bologna, Torino e Firenze. Per trovare un’altra città meridionale bisogna scorrere fino al 18°, 21° e 22°posto, con Cagliari, Bari e Palermo.
Necessità di spostarsi, distanziamento sociale, rispetto per l’ambiente. Tre parole chiave che disegnano l’attuale quadro della mobilità ai tempi del Coronavirus. L’emergenza in corso e la crisi economica e sociale che ne consegue, ci mettono davanti a nuove, e vecchie, necessità ma soprattutto a opportunità di cambiamento, in un’ottica di “sostenibilità”, sociale, ambientale ed economica.

Va in questa direzione il bando per la mobilità sostenibile al Sud, che si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Attraverso questa nuova iniziativa, la Fondazione CON IL SUD mette a disposizione 4,5 milioni di euro per incentivare la diffusione, nelle abitudini e nei comportamenti dei cittadini, di una nuova cultura della mobilità che porti ad adottare scelte alternative alle attuali forme di trasporto privato, favorendo la diffusione di modelli sostenibili a basso impatto ambientale e con ricadute positive sulla qualità di vita anche a livello sociale ed economico.
“Dopo aver concentrato l’attenzione sulla tutela di parchi e aree marine protette e sulla riduzione della produzione dei rifiuti, la quinta edizione del Bando per la tutela e valorizzazione ambientale la dedichiamo al tema della mobilità sostenibile - ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. - E’ la prima volta che affrontiamo in modo diretto questo tema e lo facciamo non con l’intento di risolvere un problema, molto complesso e di vaste dimensioni, ma per promuovere una maggiore attenzione alla “sostenibilità sociale”, oltre che ambientale ed economica, anche nell’ambito della mobilità al Sud, mettendo al centro l’inclusione sociale e fornendo al pubblico possibili modelli nati dalle esigenze delle comunità locali. Un cambiamento auspicato rispetto alle storiche criticità sulla mobilità interna in molte aree del Sud, che acquista ancora più senso proprio durante e dopo questa emergenza”.

Le proposte dovranno sperimentare forme di mobilità sociale e di condivisione dei veicoli in aree urbane e peri-urbane o in aree interne, garantendo lo sviluppo di servizi che rispondano alle esigenze di mobilità, integrandosi in maniera coerente ed efficace con le strategie e gli strumenti locali di pianificazione dei trasporti.

Per maggiori dettagli sul bando visitare il sito  www.fondazioneconilsud.it. 
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[1] Cfr. IV Rapporto nazionale sharing mobility, Osservazione nazionale Sharing Mobility, 2020, pag.26-27. 
[2] https://www.conibambini.org/osservatorio/scuole-lontane-e-trasporti-difficili-nei-comuni-interni/
[3] https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/06/rapporto-cittaMEZ_2020.pdf

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