Che mestiere fa l’imprenditore sociale?

 

Può sembrare una domanda banale ma la risposta è più complicata di quel che sembra. Soprattutto se si evita la scorciatoia di etichettare con l’aggettivo “sociale” gli obiettivi perseguiti e le attività svolte e si introduce, fin da subito, il tema della sostenibilità ovvero la capacità di dar vita a processi produttivi “stabili e continuativi” come recita anche la definizione normativa d’impresa sociale. Da questo punto di vista viene in soccorso una delle più antiche definizioni di imprenditore, elaborata da Richard Cantillon, uno dei primi economisti moderni, vissuto a cavallo tra il seicento e il settecento. Egli parla di una dote particolare dell’imprenditore, ovvero l’ars combinatoria, la capacità di attrarre e combinare risorse di diversa provenienza e natura. Per questa caratteristica l’aggettivo sociale è davvero qualificativo. Infatti quale impresa, se non quella sociale, può essere definita in modo molto semplice ma anche molto concreto come un mix di risorse? Pubbliche e private, derivanti da scambi di mercato o da donazioni, di natura economica e non. Eppure, nonostante questa evidenza, ancora molte imprese sociali sono “monocolturali” dal punto di vista delle risorse, soprattutto da quelle che provengono dai mercati pubblici.

 

In base a queste sollecitazioni volevamo presentarvi una proposta progettuale di Sinergika, la soluzione energetica di Dolomiti Energia dal cuore solidale. Essa rappresenta un importante esempio di “biodiversità” delle risorse, perché attiva flussi stabili e continuativi di donazioni da parte di cittadini, che, con le loro scelte di consumo consapevole, aderiscono non a cause sociali generiche, ma a veri e propri progetti di comunità. Per questo tra i partner di Sinergika ci sono figure come Alessio Tavecchio, fondatore dell’omonima fondazione a Monza, che ha l’obiettivo di coinvolgere persone con disabilità e fragili, “favorendo il risveglio della loro voglia di vivere, attraverso la valorizzazione del potenziale creativo personale e l’incentivazione della libera espressione”. Un imprenditore sociale che fa dell’ars combinatoria il tratto caratteristico del suo agire, grazie alla capacità di attivare una molteplicità di risorse: dal volontariato sui servizi di cura, a filiere di produzione etiche e sostenibili, fino alla promozione di eventi per sensibilizzare persone e comunità rispetto a nuove sfide. L’ultima, in ordine di tempo, è l’Agriparco Solidale: un luogo di lavoro, formazione e socializzazione, messo in piedi grazie ad attività di agricoltura sociale, ristorazione, laboratori, ecc. Un’esperienza importante di inclusione sociale e rigenerazione urbana, che può essere d’ispirazione per altri potenziali partner di Sinergika, che potranno essere accompagnati in un percorso di raccolta fondi - che spesso è anche di cambiamento organizzativo.

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