Presentato a Roma, lo scorso 9 settembre, il sesto Rapporto Welfare Index PMI 2021, che illustra lo stato di welfare delle piccole e medie imprese italiane. Esse hanno avuto un ruolo centrale nella risposta all'emergenza Covid-19 ed è aumentata la consapevolezza del loro impatto sociale attraverso iniziative di welfare aziendale. Di certo la pandemia non ha portato con sé nulla di positivo, ma, al netto della crescita del welfare, c'è di buono che sia aumentata la consapevolezza del ruolo di responsabilità sociale delle PMI.

Il Rapporto Welfare Index PMI 2021 ha coinvolto più di 6mila imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni. È stato presentato giovedì 9 settembre, a Roma e nell’occasione, è stato assegnato, a 105 imprese Welfare Champion, il rating 5W (nel 2017 venne assegnato a 22 imprese). 

Marco Sesana, Country Manager & Ceo di Generali Italia e Global Business Lines ha sottolineato che attraverso Welfare Index PMI è stato possibile osservare “come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Il maggior numero di iniziative intraprese sostengono le priorità del Pnrr sui grandi asset del Paese con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese”. 

Sebbene, anche nella precedente edizione del Rapporto, è stata registrata una crescente consapevolezza del ruolo di responsabilità sociale che le PMI sentivano di doversi assumere, accelerato anche dall’emergenza Covid, in questa nuova edizione – sottolinea  il Comitato Guida di Welfare Index PMI - “abbiamo voluto registrare scientificamente l’impatto sociale che le attività di welfare aziendale hanno avuto su tutti gli stakeholder, interni ed esterni all’impresa”.

Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%).
La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

Oggi le Pmi sostengono le priorità del Pnrr con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità:

  • Salute: cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.
  • Giovani - occupazione: oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani
  • Donne - opportunità di lavoro e di carriera: la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%
  • Comunità: il 56% delle imprese hanno attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità.

Questi dati sono un ottima fonte d’ispirazione per le PMI che vogliono intraprendere o migliorare le loro politiche di welfare aziendale e più in generale per un contributo importante al rilancio del nostro Paese. Ci auguriamo che questo impegno e questi dati continuino a crescere, soprattutto in virtù di una consapevolezza del proprio potenziale, più che in risposta a una qualsivoglia situazione di emergenza.

Fonti: Welfare Index PMI, Vita 

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