Sono state pubblicate le Linee guida  per la raccolta fondi degli ETS, che ne definiscono finalità, modalità e tecniche. Non aggiungono nuove indicazioni operative, ma segnano un sostanziale passo in avanti nella concezione della raccolta fondi come attività strategica ed essenziale per gli Enti di Terzo settore e per contribuire maggiore professionalizzazione della figura del fundraiser.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha firmato il Decreto avente per oggetto l’adozione delle Linee guida per la raccolta fondi degli Enti del Terzo Settore ai sensi dell’art. 7, comma 2, del Codice del Terzo settore (D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117).

Le Linee guida offrono agli Enti del Terzo Settore (ETS) uno strumento di orientamento nella realizzazione dell’attività di raccolta fondi, contribuendo in tal modo a migliorare il rapporto di fiducia tra cittadini ed Enti stessi, in quanto si configurano come un documento “aperto” in grado di sviluppare gli spunti di riflessione che dovessero emergere dalla raccolta ed elaborazione di buone prassi da parte dei soggetti pubblici e privati coinvolti nell’attività di raccolta delle risorse.

Sono inoltre rivolte a tutti gli Enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione e intendono conformare l’attività di raccolta fondi ai principi di verità, trasparenza e correttezza, richiamati espressamente dall’art. 7 del Codice. Infatti, la norma prevede che gli ETS possano realizzare attività di raccolta fondi, anche in forma organizzata e continuativa, mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie e di terzi, inclusi volontari e dipendenti. La modalità di raccolta potrà essere sia privata (indirizzata al singolo potenziale donatore) sia pubblica e in caso di sollecitazione rivolta al pubblico, gli ETS dovranno attenersi al rispetto dei principi esplicitati nelle Linee guida. L'art.7 del CTS conferisce finalmente una maggiore importanza all'attività di raccolta fondi, che viene di fatto riconosciuta come un'attività strategica ed essenziale per gli ETS, “superando - come scrive su Vita, Massimo Coen Cagli - quella vecchia concezione per cui le raccolte di fondi erano concepite quali attività episodiche o occasionali, spesso viste anche con un po’ di sospetto in quanto possibile occasione per raggirare le persone o per evadere il fisco e quindi di per sé oggetto di attenzione sotto il profilo contributivo e fiscale ma non sotto quello giuridico o politico generale”. Questo, aggiunge “apre anche nuove prospettive ad un maggiore riconoscimento del ruolo professionale dei fundraiser”.

Quanto alle tecniche della raccolta fondi, le Linee Guida delineano un quadro di massima, non esaustivo né cogente, mediante cui procedere alla raccolta fondi:

  • il Direct mail;
  • il Telemarketing;
  • il face-to-face;
  • il Direct response television;
  • eventi, anche di piazza;
  • il merchandising;
  • i salvadanai;
  • tramite imprese for profit;
  • attività di sostegno a distanza;
  • i lasciti testamentari;
  • numerazioni solidali;
  • donazioni online.

Il Codice del Terzo Settore prevede per gli Ets che svolgono questo tipo di attività precisi obblighi di rendicontazione, diretti a tutelare la fede pubblica, garantire trasparenza alle attività e consentire agli organi competenti la vigilanza. 

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