Tutti noi abbiamo sentito parlare di 5xmille, in primis come cittadini chiamati annualmente a fare dichiarazione dei redditi e dunque a manifestare la nostra scelta a sostegno di un’organizzazione piuttosto che di un’altra. Quanti di noi si sono trovati a recuperare codici fiscali e a riflettere periodicamente su quale organizzazione fosse la beneficiaria dei nostri contributi? Chiunque di noi si sarà sentito chiedere dalla commercialista o all’incontro con il CAF per la dichiarazione dei redditi “dove vuoi mettere la firma per il 5xmille?” E fra i cittadini c’è chi avrà sicuramente le idee chiare e chi invece non sa ancora dove orientare la propria scelta o non la orienta proprio: infatti solo poco più di un terzo dei contribuenti sceglie l’organizzazione che sarà beneficiaria del proprio 5xmille, apponendo la propria firma e il codice fiscale dell’ente in dichiarazione dei redditi. Di fronte a questo dato è inevitabile chiedersi il perché così poche persone utilizzino questo strumento come espressione, anche civica, della propria cittadinanza e che cosa le organizzazioni non profit, e i fundraiser che ne animano la raccolta fondi, devono fare per raccogliere quante più firme possibili e per far crescere in meglio lo strumento del 5xmille. Con il corso “Campagna 5xmillle?Pianifica per tempo!” potrai ricevere preziose indicazioni su come migliorare la tua campagna, ma prima ecco qui alcune utili considerazioni preliminari. 

Ciò che un fundraiser non può mai dimenticare, nella raccolta fondi e anche nel 5xmille, è lo sforzo in comunicazione che la propria organizzazione deve fare per fidelizzare e raggiungere quanti più donatori possibili.  

Innanzitutto partiamo da una considerazione: il 5xmille è uno strumento di sostenibilità e raccolta fondi di un’organizzazione e, come il fundraising insegna, anche alla base del 5xmille c’è la relazione con i donatori. E all’origine di questa relazione, anche per questo strumento, ci sono altri elementi indispensabili allo sviluppo di una buona campagna, ossia: il radicamento dell’organizzazione, la costruzione o la coltivazione di un rapporto di fiducia e lealtà con i propri donatori, una visione chiara e concreta della propria missione e dei propri progetti e la consapevolezza che è prima di tutto un investimento e una promessa nei confronti di donatori e beneficiari. 

Ci piace parlare di radicamento perché questa parola racchiude in sé il concetto di attecchimento, inserimento profondo, e proprio come le radici di una pianta, un’organizzazione, deve costruire la propria presenza nell’immaginario di ciascun donatore, affinché quest’ultimo possa ritrovare nella mission e nei progetti, i suoi stessi valori e le ragioni per le quali è importante sostenerla. Il radicamento può e deve essere infinito per un’organizzazione che per questo dovrà costantemente investire per una comunicazione efficace in grado di raggiungere e fidelizzare quanti più donatori possibili. Dunque analizzare i risultati pregressi, capire cosa comunicare, a chi e con quali strumenti diventa indispensabile anche per una buona campagna sul 5xmille. 

Ciò che anima il radicamento è la costruzione di un rapporto di fiducia e lealtà con i propri donatori e questo è immancabilmente perseguito attraverso la comunicazione: ci sono in ballo valori condivisi, beneficiari da aiutare, cause da portare avanti, elementi che accomunano il donatore e l’ente e che la campagna sul 5xmille non può dimenticare, per rendere squisitamente appetibile il sostegno alla propria organizzazione piuttosto che a un’altra. E’ sicuramente una questione d‘impatto generato: sia quello dell’organizzazione sia quello dei donatori, entrambi comunque nei confronti dei beneficiari. Capire dunque in che modo parlare ai donatori e raccontare periodicamente loro l’impatto e i risultati raggiunti, non può che giovare anche alla campagna del 5xmille.

Ma la fiducia, la lealtà, così come il radicamento, si nutrono di una visione chiara e concreta che l’organizzazione non profit deve avere e deve esplicitare attraverso la propria mission e i propri progetti, raccontandoli in modo esaustivo, trasparente e leale. Per questo non può mancare una riflessione profonda sulle ragioni della propria esistenza, sulla propria missione, sul messaggio da trasmettere, il tono di voce da adottare, gli strumenti da utilizzare per raggiungere in modo efficace donatori effettivi e potenziali. 

All’interno di una campagna sul 5xmille, la chiarezza su questi aspetti è alla base di tutti i canali e gli strumenti di comunicazione che saranno scelti, progettati e realizzati. Il 5xmille è dunque prima di tutto un investimento al quale un’organizzazione non può sottrarsi: una campagna non è solo un piano di comunicazione ben articolato dal punto di vista di strumenti contenuti e costi, ma è uno sforzo di analisi interna all’organizzazione, non è soltanto una firma scaturita da un messaggio onesto accattivante e ingaggiante, ma è una promessa che l’organizzazione fa con e ai propri donatori, è cioè l’opportunità di migliorare insieme il mondo.  

Negli ultimi anni il contesto in cui le organizzazioni si trovano a pianificare la campagna del 5xmille è sempre più complesso: due anni di pandemia, la guerra in Ucraina, le sempre più precarie condizioni socio-economiche degli italiani, l’attenzione ai bisogni primari. E poi c’e` il confronto impari tra grandi e piccoli enti e una platea di potenziali donatori tanto estesa quanto talvolta non scontata e difficile da raggiungere. Il corso “Campagna 5xmillle? Pianifica per tempo!” ti aiuterà a capire quali passaggi sono indispensabili per migliorare la tua strategia sul 5xmille: dal monitoraggio delle campagne pregresse, all’analisi dei risultati, all’approccio strategico. 

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