Lo scorso 13 dicembre il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha comunicato di aver avviato il confronto con le Regioni sul testo finale del decreto relativo alla nuova versione del Conto Termico 3.0, la cui emissione ufficiale dovrebbe essere imminente.
Il Conto Termico — attualmente in vigore nella versione 2.0 — è uno strumento che consente di ottenere contributi (non crediti fiscali) per interventi di efficientamento energetico.

La versione 3.0 del Conto Termico introdurrà importanti novità, tra cui l’allargamento agli Enti del Terzo Settore (ETS) del quadro delle agevolazioni, al momento riservate solo alle Pubbliche Amministrazioni.

Questa novità rappresenta un passo importante, non solo per l’incremento degli incentivi accessibili, ma anche per il riconoscimento del contributo che gli ETS rendono alla collettività.

Un sollievo per gli ETS

L’introduzione del Conto Termico 3.0 rappresenterebbe una buona notizia per il settore, soprattutto considerando le difficoltà causate dal DL 39/24 dello scorso marzo. Questo decreto, eliminando l’opzione dello sconto in fattura, ha reso in pratica impossibile per le ONLUS e gli ETS accedere al Superbonus, nonostante la misura sia formalmente in vigore fino alla fine del 2025.

Durante la conversione in legge del decreto, lo scorso maggio, era stato annunciato un fondo da 100 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico e strutturale riservato agli ETS. Tuttavia, le modalità di accesso a questo fondo dovevano essere definite da un decreto attuativo da emettere entro la fine di luglio, ma ad oggi non si hanno ancora notizie al riguardo.

Dettagli ancora in sospeso

Sebbene non siano ancora noti tutti i dettagli del decreto, si prevede che l’accesso al Conto Termico 3.0 permetterà di ottenere contributi — e non crediti fiscali — fino al 40-65% dell’investimento per interventi di efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile.
Gli ETS potranno accedere ai contributi direttamente oppure attraverso una ESCO (Società di Servizi Energetici). In quest’ultimo caso, sulla base dell’offerta della ESCO, anche la parte residua dell’investimento non agevolabile potrebbe essere ripagata tramite i risparmi energetici conseguiti, senza generare esborsi ulteriori rispetto ai costi operativi antecedenti l’intervento.

Perché pianificare subito

In attesa del via libera definitivo al Conto Termico 3.0, è fondamentale iniziare a pianificare interventi di efficientamento energetico. I benefici non riguardano solo i risparmi sui costi operativi e la riduzione delle emissioni di CO2, ma anche la protezione dei bilanci dagli incrementi delle tariffe energetiche.

Questa opportunità si configura quindi come un passo strategico verso la sostenibilità ambientale e il contenimento dei costi, con un impatto positivo per le comunità e le organizzazioni coinvolte.

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