Dopo circa 5 anni dalla sua introduzione obbligatoria per alcune tipologie di ETS e il suo consolidamento come principale strumento per la rendicontazione sociale il Bilancio Sociale (BS) mostra oggi qualche segnale di stanchezza. È normale, con il passar del tempo il rischio “routinizzazione” si manifesti in tutte le attività organizzative, ma proprio in quei momenti servirebbe ripensare le pratiche e introdurre qualche innovazione. 

L’occasione oggi è rappresentata dal Report di sostenibilità che, in quanto documento gestionale e strategico per le imprese, possa anche rinnovare l’interesse degli stakeholders.  Non si tratta di sommare informazioni, documenti e “fatica”. La sfida è integrare gli strumenti in una visione strategica.  

A tal proposito si propone qualche riflessione che verrà sviluppata ulteriormente in occasione del webinar gratuito del 12 maggio Il Bilancio Sociale si aggiorna: dalla responsabilità alla sostenibilità, nuove strategie per gli ETS.

Dalla rendicontazione sociale alla Sostenibilità 

È interessante aprire una finestra al grande tema della sostenibilità e all’approccio E.S.G., specialmente dopo la CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive che introduce obblighi più stringenti in materia di rendicontazione, ampliando il numero di aziende coinvolte e migliorando la qualità delle informazioni divulgate, anche alla luce delle proposte introdotte con il “pacchetto Omnibus”. D’altronde le linee guida ministeriali sul BS, nella sezione “altre informazioni”,  lasciano una finestra spalancata a varie integrazioni e in particolare a tematiche ambientali e a informazioni di natura non finanziaria, inerenti gli aspetti di natura sociale, la parità di genere, il rispetto dei diritti umani, la lotta contro la corruzione ecc.. 

Fare sistema, creando connessioni tra vari documenti e strumenti 

Gli ETS elaborano diversi documenti (Carta dei Servizi, Codice Etico, sistemi qualità, sistemi di accreditamento, ecc.) che spesso rimangono scollegati perché rispondono ad esigenze differenti (anche in questo caso a volte di compliance). Per risparmiare energia e tempo, ma anche allo stesso tempo aumentare l’efficacia comunicativa, sarebbe opportuno pensare ad una narrazione organica dove ogni documento ha la sua collocazione, la sua finalità e viene interconnesso con gli altri (anche dal punto di vista tecnologico sono possibili varie soluzioni che consentono questo tipo di intertestualità). 

Mettiamo al centro il valore sociale generato

Serve spostare l’attenzione dall’elaborazione all’adozione del BS, del Report di Sostenibilità della Valutazione di Impatto Sociale e, quindi, riflettere sul modello di governance che si vuole sviluppare e implementare. A tal proposito, servirebbe un metodo per ricostruire la catena di valore sociale, gestire le relazioni con gli stakeholders e pianificare la gestione dei processi di rendicontazione sociale. Sono i primi passi per iniziare un percorso che veda la responsabilità sociale e la sostenibilità non solo come vincoli burocratici ma come occasioni per ripensare sia il proprio posizionamento strategico, il fundraising, il people raising sia l’innovazione sociale, il welfare e il futuro delle nostre comunità.

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