Il tuo primo podcast: come lanciarlo senza budget e senza paura
In Italia, il podcast non è più una nicchia: è uno strumento di comunicazione potente e accessibile. Per enti e associazioni del Terzo Settore, rappresenta un'opportunità unica per superare le barriere di budget e connettersi in modo più profondo e intimo con il proprio pubblico. Questa serie di articoli nasce per accompagnarvi in un percorso che va oltre la tecnica, per concentrarsi su ciò che conta davvero: la strategia, la voce e la storia che volete raccontare.
Ti guideremo passo dopo passo, dimostrandoti che non servono studi professionali o attrezzature costose, ma un'idea chiara, un obiettivo definito e il coraggio di dare una voce alla tua missione.
Partire dalla strategia, non dalla tecnologia
Prima la strategia, poi il microfono: superare il falso problema della tecnica
In Italia il podcast non è più una nicchia, è una realtà consolidata. Secondo l'indagine Digital Audio Survey 2024 di Ipsos, gli ascoltatori mensili hanno raggiunto i 16,7 milioni, un universo di persone che scelgono l'audio come colonna sonora della propria vita.
Il profilo dell'ascoltatore medio è chiaro: uomini e donne in egual misura, prevalentemente tra i 25 e i 54 anni, spesso con un'istruzione superiore. E il dato più interessante per chi comunica? Il 77% ascolta mentre fa altro — guida, fa sport, si occupa della casa — e lo fa quasi sempre dallo smartphone.
Tradotto: il podcast è già un'abitudine quotidiana per milioni di persone. Eppure, vedo continuamente piccole associazioni, enti e professionisti bloccati sulla linea di partenza. La scusa è quasi sempre la stessa: "non abbiamo l'attrezzatura". Ma la verità è un'altra: il vero ostacolo non è il microfono, è la mancanza di una direzione chiara.
Lavorando con decine di realtà del Terzo Settore, ho notato uno schema ricorrente. La domanda di superficie è "come registriamo?", ma quella profonda, quella che paralizza, è "perché lo stiamo facendo e per chi?". Senza una risposta solida a questa domanda, ogni progetto è destinato a non partire mai o, peggio, a spegnersi dopo una manciata di episodi.
Più che un microfono, serve una voce (e un ecosistema)
Il podcast non è un lusso riservato alle grandi ONG con budget faraonici. Al contrario, è forse lo strumento di comunicazione più democratico che esista oggi. La sua barriera d'ingresso è minima: non servono studi di registrazione, basta una voce e una storia che meriti di essere raccontata.
La sua forza è l'intimità. La voce crea una connessione quasi primordiale, capace di umanizzare numeri, progetti e missioni. È il canale perfetto per dare un volto sonoro ai beneficiari di un progetto, per far raccontare il "dietro le quinte" a un volontario, per trasformare un report annuale in una storia avvincente. Il podcast non è televisione, è relazione.
Attenzione però: un podcast non può vivere in isolamento. Per funzionare, deve essere il cuore pulsante di un ecosistema di comunicazione integrato. L'audio è il centro, ma ha bisogno di vene e arterie per raggiungere ogni angolo della tua community. Un episodio può diventare:
- Una serie di post social con le citazioni più potenti.
- Un approfondimento sul blog o sul sito.
- Il tema centrale della tua newsletter settimanale.
- Uno spunto di discussione per un evento online o dal vivo.
Ogni canale ne alimenta un altro, creando un'esperienza ricca e coerente per chi ti segue.
La strategia in 5 domande: il tuo Business Model Canvas (semplificato)
Per evitare di sprecare energie, tempo e motivazione, la chiave è costruire quello che chiamo un "business model minimo". Un framework semplice per mettere a fuoco il progetto.
Bastano cinque domande.
- Obiettivo (Il tuo "Perché?"): Cosa vuoi realmente ottenere? Non basta "fare un podcast". Vuoi raccogliere fondi, trovare nuovi volontari, sensibilizzare l'opinione pubblica su una causa, o rafforzare la tua community? Sii specifico.
- Pubblico (Il tuo "Per chi?"): A chi stai parlando? Dimentica il "tutti". Disegna il profilo del tuo ascoltatore ideale. Cosa legge? Quali sono i suoi dubbi? Dove puoi raggiungerlo oggi (newsletter, gruppi social, eventi)?
- Formato (Il tuo "Come?"): Quale vestito dare alla tua storia? Un'intervista a due voci, un monologo narrativo (free talk), un documentario con più contributi, una chiacchierata corale? Il formato dipende dall'obiettivo e dal pubblico.
- Risorse (Il tuo "Con cosa?"): Sii onesto. Chi fa cosa all'interno del team? Quante ore a settimana puoi dedicare realisticamente al progetto? Hai un micro-budget (anche solo 50€) da investire in una piattaforma di hosting o in una musica?
- Frequenza (Il tuo "Quando?"): Settimanale, quindicinale, mensile? O magari una serie stagionale da 8 episodi? La costanza è più importante dell'alta frequenza. Scegli un ritmo che puoi sostenere nel tempo.
Non avere un piano non è libertà creativa. È confusione programmata.
Un esempio concreto che ha funzionato: "Non è ‘niente’"
Un caso di studio che amo citare è il podcast "Non è ‘niente’", nato dall'esigenza del Centro di Salute Mentale di Valdobbiadene, Montebelluna e Castelfranco Veneto (Treviso) dell’ULSS 2 e che ho avuto il piacere di coordinare per il collettivo genovese Mettiamoci la Voce. L'obiettivo era cristallino: demolire lo stigma sulla salute mentale usando l'unica cosa che conta: le voci autentiche di chi vive quella realtà ogni giorno. Nessuna produzione patinata, nessun filtro. Solo racconti veri. Il risultato è un contenuto di valore umano immenso, che ha portato un tema delicato nello spazio pubblico, dimostrando che una piccola realtà locale, con risorse limitate, può creare un impatto enorme se parte da un "perché" forte e chiaro.
Non è una questione tecnica, è una questione di coraggio
Alla fine, avviare un podcast non è una sfida tecnologica. È una scelta di coraggio e di chiarezza. Il coraggio di metterci la faccia — anzi, la voce. E la chiarezza di definire perché lo stai facendo e per chi.
I dati lo confermano: secondo una ricerca di Acast, il 58% degli ascoltatori italiani dichiara che i podcast hanno cambiato la loro opinione su temi sociali e politici importanti. Per un'associazione o un ente, questo non è solo "comunicare": è avere la possibilità di incidere davvero sul pensiero delle persone. Il podcast non è un lusso. È un linguaggio potente e accessibile. E il primo passo non è comprare un microfono. È rispondere a una semplice domanda: perché la tua storia merita di essere ascoltata?
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Se questo primo articolo vi ha incuriosito e volete capire come applicare questi concetti alla vostra realtà, scriveteci una mail a servizioutenti@confinionline.it per prenotare una chiacchierata informale. Insieme, possiamo definire la vostra strategia e trasformare la vostra idea in un progetto concreto.
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