Chi lavora in un ente del Terzo Settore lo sa bene: le buone idee non mancano mai. Nascono da bisogni reali, da incontri, da intuizioni sul campo, però accade che restino ferme su un foglio o in una chat di gruppo. Spesso, troppo spesso, queste idee restano sospese… mancano il tempo, la struttura o il linguaggio giusto per trasformarle in un progetto concreto, realizzabile e sostenibile.

Molte organizzazioni non profit si trovano oggi a fronteggiare un contesto sempre più complesso: le risorse pubbliche si riducono, la competizione per i finanziamenti cresce, i bandi richiedono linguaggi tecnici e metodologie di lavoro sempre più rigorose. Allo stesso tempo, cresce la necessità di comunicare con chiarezza il valore sociale del proprio operato, per coinvolgere partner, enti finanziatori e comunità locali.

Negli ultimi anni, infatti, gli enti non profit hanno visto moltiplicarsi le opportunità di finanziamento, ma anche la complessità delle procedure. Bandi pubblici, fondazioni private, call per progetti culturali o sociali: dietro ognuna di queste occasioni si nasconde una richiesta precisa: saper raccontare la propria idea in modo convincente, misurabile, sostenibile.

Si potrebbe dire che oggi il Terzo Settore ha bisogno di rispondere ad intra a un bisogno diffuso: imparare a trasformare l’intuizione, l’idea, la volontà di rispondere a un bisogno sociale in un progetto solido, concreto e comunicabile, capace di convincere chi valuta le richieste di contributo e di generare un reale impatto sul territorio. Il processo di questo percorso richiede competenze che vanno dall’analisi dei bisogni alla definizione di obiettivi, attività, risultati e budget, per poter costruire e raccontare progetti credibili, ma soprattutto fattibili. 

La verità, tuttavia, è che la progettazione non è solo una questione di scrittura, formulari e scadenze. È un modo di dare forma e coerenza all’azione, di chiarire dove si vuole arrivare e con quali risorse. È, in fondo, una competenza chiave per chi oggi opera nel Terzo Settore, dove il tempo è poco, le risorse limitate e le sfide sempre più complesse.

Saper scrivere un buon progetto oggi, infatti, non significa solo accedere a un finanziamento, ma anche costruire una visione condivisa dentro l’organizzazione: un linguaggio comune per pianificare, valutare, rendicontare e comunicare in modo efficace.
E questo richiede metodo, competenza e capacità di pianificazione. Perché progettare non è mai un atto solitario, è un esercizio di ascolto e collaborazione.

Proprio a questo bisogno risponde “Dall’idea al progetto: scrivere progetti in modo efficace”, il corso proposto da ConfiniOnline. Un percorso pensato per chi sente l’urgenza di acquisire un metodo chiaro e concreto, che permetta di passare dall’intuizione all’azione.

Durante le quattro lezioni, i partecipanti impareranno a leggere la realtà con lo sguardo del progettista: a individuare i bisogni, definire obiettivi realistici, costruire una logica d’intervento, pianificare attività e budget, e infine individuare gli interlocutori giusti e saper comunicare loro il valore del proprio progetto.

Non si tratta solo di scrivere per ottenere un contributo, ma di costruire visione e credibilità: qualità indispensabili per chi vuole far crescere la propria organizzazione nel tempo.

“Dall’idea al progetto” è quindi un’occasione per crescere come professionisti, ma anche per rendere più solide e sostenibili le realtà che ogni giorno si impegnano per generare valore sociale e culturale.

Qui tutte le informazioni sul corso e per iscriversi.

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