Uno degli elementi maggiormente innovativi della Convenzione è che riconosce standard minimi di protezione alle vittime di tratta e favorisce in tal modo l'istituzione di percorsi che le riscattino da questa pratica evitando che siano trattate come criminali.
I 14 Stati che hanno finora ratificato la Convenzione (Albania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Georgia, Malta, Moldova, Norvegia, Romania e Slovacchia) si sono impegnati a garantire maggiore rispetto e protezione dei diritti delle persone vittime di tratta.

Le tre organizzazioni auspicano che gli altri 33 Stati del Consiglio d'Europa (tra cui l'Italia) e l'Unione europea ratifichino senza ulteriore ritardo la Convenzione.
"È un peccato che l'Italia non faccia parte dei paesi che hanno contribuito all'entrata in vigore, della Convenzione, a meno di quattro anni dall'apertura alla firma.
Come spesso accade, il nostro paese è sollecito nel firmare accordi internazionali ma lento in un modo imbarazzante nel ratificarli" - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. "Ratificare presto la Convenzione vorrebbe dire anche rafforzare i principi e l'applicazione delle misure contro la tratta delle persone, previste dalla legge 228/03". 

Il testo della Convenzione è on line all'indirizzo: http://conventions.coe.int/Treaty/ITA/v3DefaultITA.asp  

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