Pro Búsqueda, insieme ai comitati delle madri degli scomparsi, svolge la sua azione a fianco delle vittime civili del conflitto armato che sconvolse El Salvador dal 1981 al 1991. Della delegazione di Pro Búsqueda faranno parte José Laines Ayala (presidente, padre di una bambina scomparsa), Mario Sánchez (direttore) e Luís Molina (giornalista e autore di un documentario sui bambini scomparsi durante il conflitto). L'azione di Pro Búsqueda ha le seguenti finalità: - promuovere la ricerca di bambini scomparsi durante il conflitto armato; - difendere il diritto all'identità dei minori scomparsi; - tutelare il diritto filiale delle famiglie e dei giovani che sono stati trovati; - promuovere l'integrazione tra i giovani ritrovati, le loro famiglie biologiche e le famiglie adottive; - sostenere il diritto al risarcimento morale e materiale delle famiglie dei minori scomparsi e dei giovani ritrovati; - incoraggiare il coinvolgimento di istituzioni governative e non sul problema dei minori scomparsi e contribuire alla ricostruzione e alla salvaguardia della memoria storica sugli avvenimenti del conflitto armato. Per raggiungere i suoi obiettivi, Pro Búsqueda opera in diverse aree: - indagini e assistenza legale: svolge ricerche dei minori scomparsi e presenta i casi dinanzi agli organi di giustizia nazionali e internazionali; - assistenza psicologica: sostiene i processi di reintegrazione familiare, fornisce sostegno individuale e di gruppo ai giovani che hanno ritrovato le loro famiglie, così come alle famiglie dei minori che risultano tuttora scomparsi; - informazione e sensibilizzazione sul problema dei minori scomparsi. Pro-Búsqueda lavora in collaborazione con diverse altre organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, e fa parte, tra l'altro, del Comitato per un monumento alle vittime civili della guerra civile, della Commissione per la memoria storica, della Rete per i minori e gli adolescenti e della Commissione centroamericana per la difesa dei diritti umani. Ulteriori informazioni Le sparizioni forzate sono un crimine contro l'umanità diffuso in tutto il mondo. Durante il conflitto armato in El Salvador, le sparizioni forzate sono state uno strumento di aggressione che non ha risparmiato neanche i bambini e le loro famiglie. Il rapporto ufficiale della Commissione per la verità documenta più di 5000 casi di sparizione; secondo le associazioni delle madri degli scomparsi, il numero supera i 9000. Le sparizioni di minori sono state centinaia e hanno coinvolto alte gerarchie militari, avvocati e persino organismi umanitari e di soccorso. Dal 1994, Pro Búsqueda ha registrato 780 casi di scomparsa di minori, risolvendone 317. Gli archivi di Pro Búsqueda attribuiscono all'esercito e ad altri corpi di sicurezza la responsabilità diretta nella scomparsa del 52 per cento dei casi documentati. In diversi casi, i bambini furono letteralmente strappati dalle braccia delle madri da soldati impegnati in operazioni militari contro la guerriglia. Anche le forze di opposizione del Fronte di Liberazione Farabundo Martí si resero responsabili di sparizioni, separazioni forzate dalle famiglie e arruolamento di minorenni. Le indagini di Pro Búsqueda hanno ricostruito alcune casistiche ricorrenti nella sorte dei minori scomparsi: alcuni sono cresciuti in diversi orfanotrofi del paese; di altri è stata modificata l'identità attraverso adozioni formalmente legali da parte di famiglie straniere; altri ancora sono stati vittime del traffico di bambini e, infine, alcuni hanno vissuto per molti anni in basi militari. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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