All'interno del “Programma per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, istituito lo scorso dicembre, è stato aperto il presente bando finalizzato a promuovere la realizzazione e la diffusione dei servizi a tutela delle persone LGBT (Centri contro le discriminazioni/Case di accoglienza) sul territorio nazionale.

 

I passi che il nostro Paese deve compiere verso una reale inclusione sociale di ogni persona e verso una reale valenza dei diritti civili, sono purtroppo ancora molti. Il sondaggio dell’Eurobarometro 2019 ha evidenziato che l’Italia si colloca sotto della media europea quanto a grado di inserimento sociale delle persone LGBT e percezione delle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Tali dati sono confermati anche dal Rainbow Report pubblicato da ILGA EUROPE 2020 in occasione della Giornata Internazionale contro l’omotransfobia, che colloca il nostro Paese al 35° posto rispetto all’avanzamento dei diritti delle persone LGBT. 
Altri dati rilevanti, che invitano a riflettere, sono contenuti nel report pubblicato da FRA (Fundamental Rights Agency) a maggio 2020, da cui emerge che solo il 39% del campione ha dichiarato di esprimere in pubblico la propria identità; il 28% ha dichiarato di aver subito discriminazioni sul luogo di lavoro, il 32% di aver subito negli ultimi cinque anni almeno un episodio di violenza. Del campione intervistato, solo il 16% ha denunciato alle forze dell’ordine episodi che li hanno interessati sotto tali profili. 
L’Italia è al di sotto della media europea nella maggior parte delle voci: sistemazione presso parenti o famiglia/sistemazione temporanea di emergenza/sistemazione in luoghi non destinati a abitazione.
Molte persone LGBT vivono una condizione di fragilità dovuta all’allontanamento dai nuclei familiari a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere e alle conseguenti difficoltà a trovare un alloggio in cui vivere e un lavoro con il quale sostenersi. Secondo una indagine di FEANTSA (Federazione europea delle organizzazioni nazionali che lavorano con i senzatetto) 1 persona LGBT su 5 sperimenta la condizione di senza fissa dimora, nello specifico: 1/3 delle persone transessuali e quasi il 40% delle persone intersex.

Lo scorso 12 marzo si è riunito il Tavolo di consultazione permanente per i diritti delle persone Lgbt, presieduto dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Prof.ssa Elena Bonetti, costituito da 66 associazioni Lgbt. L’incontro è stato un importante momento di confronto, anche in vista dell’adozione da parte dell’Italia di una Strategia Nazionale Lgbt pluriennale.
La Strategia, in raccordo con la Strategia Europea per l’uguaglianza delle persone Lgbt 2020-2025, sarà un piano di azioni concrete, condiviso con le associazioni Lgbt, le istituzioni e gli stakholders.
L’avvio di un programma per l’istituzione di una rete nazionale di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, finanziato con 4 milioni di euro, è dunque parte dei diversi interventi messi in atto, con il supporto dell’UNAR (Ufficio Antidiscriminazioni Razziali-Presidenza del Consiglio dei Ministri). “Le azioni messe in campo – sottolinea la Ministra Bonetti – permetteranno di affrontare in una dimensione di concretezza il tema del sostegno alle persone Lgbt discriminate o vittime di violenza o in condizioni di vulnerabilità”.

Il presente Avviso mira a selezionare progetti che abbiano l’obiettivo di istituire e/o gestire Centri contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere o di supportare Case di accoglienza già esistenti dedicate a soggetti vittime di discriminazione o violenza fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere, o che si trovino in condizioni di vulnerabilità legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere, in ragione del contesto sociale e familiare di riferimento, indipendentemente dal luogo di residenza.

Nei progetti devono essere previste attività quali assistenza legale, sanitaria, psicologica, forme di in/formazione, consulenza e orientamento per l’inserimento socio-lavorativo, con accompagnamento e sostegno a percorsi di formazione specialistici, finalizzati ad avviare percorsi di vita autonoma. 

Possono presentare progetti:

  • gli enti locali, in forma singola o associata, 
  • le associazioni senza scopo di lucro costituite da almeno tre anni, che prevedano nel loro statuto la promozione della cultura dei diritti e della tutela dei diritti delle persone LGBT. 

I progetti possono essere presentati in partenariato tra enti locali e associazioni. 

Se i progetti riguardano le Case di accoglienza, queste devono essere costituite da almeno un anno.
Si invita a prendere visione del bando per i requisiti di ammissibilità di dettaglio dei Centri e delle Case di accoglienza. 

Scadenza: 10 maggio 2021 

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Trovate tutti i riferimenti del bando alla scheda di dettaglio a questo link, curata dalla Dott.ssa Stefania Fossati, Referente di ConfiniOnline per le opportunità di finanziamento degli enti Non Profit.

A questo link trovate la selezione settimanale di ConfiniOnline delle opportunità di finanziamento per il Terzo Settore

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